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Perché ti svegli con gli occhi incollati

È un fastidio che può avere cause diverse. Scoprile con noi e saprai che cura fare

Foto: iStock



È capitato a tutti di risvegliarsi al mattino con la sensazione di avere gli occhi cisposi. «Se il problema si ripete per almeno due giorni di seguito c’è qualcosa che non va», osserva Marco Guizzi, oculista.

Ecco i tre problemi più frequenti.


Se è colpa di un batterio

«Una secrezione giallastra, abbondante, che incolla l’occhio, accompagnata da un arrossamento delle palpebre e della congiuntiva, in genere segnala una congiuntivite batterica», spiega Guizzi.

«Per contrarla basta toccarsi gli occhi con le mani sporche o non pulire le lenti a contatto. Si cura con colliri antibiotici, da instillare 3-4 volte al giorno, finché i sintomi non migliorano».


Se è colpa dell’alimentazione

Bordo delle palpebre infiammato, gonfiore e sensazione di un corpo estraneo negli occhi. Ma, soprattutto, minuscole scaglie biancastre tra le ciglia, simili a forfora: «Sono i sintomi della blefarite squamosa, favorita dal proliferare di germi conseguente a un periodo di alimentazione squilibrata, con troppi grassi, fritti e dolci. Al risveglio si verifica un accumulo di questa forfora tra le ciglia», dice Guizzi.

«Non servono farmaci. Sono utili gli impacchi di acqua tiepida e sale (un cucchiaio da sciogliere in due bicchieri) con garzine sterili da tenere sull’occhio finché non si raffreddano. E, subito dopo, una disinfezione con garzine imbevute di sali d’argento».


Se è colpa di un’allergia

La lacrimazione è vischiosa, biancastra, con prurito, fastidio e gonfiore: «Sono i sintomi di una congiuntivite allergica. Di solito si risolve con antistaminici in collirio, 2-3 gocce 2 volte al giorno», conclude Guizzi.



Quando le palpebre si gonfiano

Al mattino può capitare di ritrovarsi con uno o entrambi gli occhi “chiusi” per colpa delle palpebre gonfie: «Sono una parte del corpo che risente facilmente del minimo cambiamento ambientale. E così ci si ritrova rapidamente con un edema palpebrale, che può essere dovuto a diversi fattori», precisa il dottor Marco Guizzi.

Qualche esempio? «Se è presente anche prurito, può trattarsi di una forma allergica; alcuni farmaci, come i sulfamidici, possono dare questa reazione. Altrimenti può capitare con un calazio, quella specie di pallina che si forma nella palpebra per l’infiammazione di una o più ghiandole presenti lungo il bordo. O ancora, se si soffre di Herpes, come avvisaglia di una crisi in arrivo».

In tutti questi casi la prima soluzione sono gli impacchi di acqua fresca, ma la diagnosi corretta va fatta dall’oculista.



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Articolo pubblicato sul n° 14 di Starbene in edicolca dal 19 marzo 2019

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