Come bloccare la miopia nei ragazzi

La miopia è sempre più diffusa tra bambini e ragazzi, per colpa dell’uso smodato di cellulari e tablet. Ma sono arrivate delle lenti per occhiali “intelligenti”, in grado di stoppare le diottrie. Un docente universitario ci racconta come funzionano, a che età adottarle e quali sono le altre opzioni



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Progredisce nel silenzio generale, arruolando tra le sue fila sempre più bambini e ragazzi. È la miopia, il difetto di rifrazione della vista in drammatico aumento. Secondo le proiezioni dell’OMS, si stima che 5 miliardi di persone, cioè quasi metà della popolazione globale, sarà miope entro il 2050. In pratica, un bambino su due, contro uno su quattro della situazione attuale.

Le ragioni di questa “pandemia ottica”? «L’uso smodato di cellulari, computer e tablet anche tra i bambini di prima o seconda elementare», risponde il professor Paolo Nucci, ordinario di oftalmologia all’università di Milano.

«Sappiamo che la funzione allena l’organo e che l’evoluzione della specie tende a “premiare” quelle piccole-grandi modifiche adattive che ci permettono di svolgere al meglio le attività in cui ci impegniamo. E poiché la nostra vista, a causa dell’uso massiccio dei dispositivi digitali, è più impegnata nella lettura che nella visione da lontano, ecco che l’occhio si adatta alle nostre esigenze consentendoci una buona messa a fuoco da vicino a scapito di quella a lunga distanza».


La miopia compare già in prima elementare

Le conseguenze dell'era digitale? La miopia si instaura già a 6-7 anni invece che in quinta elementare e, poiché tende a progredire fino ai 19 anni (età in cui si stabilizza), va da sé che, iniziando prima, evolverà verso forme più gravi di riduzione della capacità visiva. Ed è un peccato perché, al di là della noia di portare occhiali con lenti spesse, una miopia superiore a 6-7 diottrie è soggetta a complicanze, quali il distacco della retina.

Per questa ragione è importante che i genitori monitorino la vista del proprio figlio, senza aspettare che sia lui a riferire di non vedere bene la Lim. Il primo controllo scatta già a tre anni, quando l’oculista rileva quella leggera ipermetropia che precede un precoce instaurarsi della miopia. Il secondo controllo, invece, coincide con l’inizio della scuola elementare: è importante verificare che il bambino ci veda bene perché una cattiva visione compromette l’apprendimento e il rendimento scolastico.

«Per facilitare la visita, l’oculista instilla delle gocce ciclopegiche: dilatando la pupilla, consentono di fare un’accurata ispezione anche se il bambino non collabora», prosegue Nucci. «Se si riscontra una miopia di poche diottrie, si prescrive una terapia farmacologica con gocce di atropina a basso dosaggio, da instillare tutte le sere per 3-4 anni. L’atropina stimola la produzione di cellule amacrine della retina e di dopamina, in grado di bloccare le metalloproteasi che rendono l’occhio più elastico. Così il bulbo oculare non si allunga nella classica forma ovoidale, invece che a sfera, dei miopi».

Il collirio all’atropina funziona nel 60% dei casi. Non sempre, infatti, riesce a bloccare la progressiva miopizzazione del bambino.


Le nuove lenti a doppio focus

In caso di difetti di rifrazione più importanti, c’è però una grossa novità. Sono, infatti, disponibili dal 2021 delle lenti per occhiali “intelligenti”, messe a punto dalla ricerca Hoya, azienda leader nel campo delle lenti oftalmologiche. Sono basate sulla nuova tecnologia D.I.M.S ( Defocus incorporated multiple segments, o segmenti multipli defocus incorporati). Significa che presentano un doppio focus, sia centrale come per tutte le lenti correttive, sia laterale per consentire una perfetta messa a fuoco delle immagini anche da parte della retina periferica. Così si “inganna” il cervello facendogli credere che l’occhio del bambino è già cresciuto e si blocca, di conseguenza, l’allungamento del bulbo oculare.

Uno studio della Polytechnic University di Hong Kong, pubblicato a fine 2020 sul British Medical Journal of Ophtalmology, dimostra che la miopia viene arrestata, nella sua progressione, in circa il 70 % del casi. Ed è un ottimo risultato, considerando che più avanzano le diottrie più aumentano i rischi per la salute degli occhi.


Pro e contro delle lenti a contatto da indossare di notte

Crescendo, il ragazzo o la ragazza che fa sport e non sopporta gli occhiali, ha una terza carta da giocare per arrestare la miopia: indossare di notte delle lenti a contatto ortocheratologiche, rigide o gas permeabili, definite “a geometria inversa” perché nel sonno comprimono la cornea per modificarne la superficie.

«Non tutti gli adolescenti le tollerano», nota il professor Nucci. «Oltre a provocare secchezza oculare e sensazione di corpo estraneo, impedendo una buona ossigenazione della cornea possono creare delle piccole ulcere o abrasioni». Se però il ragazzo le sopporta bene, con l’ausilio di lacrime artificiali da usare prima di andare a dormire, l’effetto di stabilizzazione della miopia è valido».

Insomma, le soluzioni per alleggerire la vita, e la vista, dei nostri scolari non mancano. Spetta all’oculista indirizzarli verso la scelta migliore, in base al grado di miopia, alla morfologia degli occhi e alla presenza di altri difetti refrattivi, come l’astigmatismo.


Come rilassare gli occhi? Guardando l'orizzonte

Tutte le ricerche dimostrano che l’aumento del tempo trascorso in attività da vicino (pensiamo ai videogame) è associato allo sviluppo della miopia. La visione da lontano, in pratica, viene penalizzata a tutto vantaggio di quella da vicino. Come rilassare gli occhi e cercare di invertire la rotta? «Dicendo ai propri figli di “scollare” le pupille da tablet e smartphone e allenarli a fissare un punto lontano», suggerisce il professor Paolo Nucci.

«Al mare, al lago, in campagna o in montagna, ad esempio, bisognerebbe insegnare loro a guardare l’orizzonte, fin dove lo sguardo riesce a spingersi. È un esercizio semplice ma molto importante per la rieducazione visiva. Non solo i muscoli oculari, non impegnati nello sforzo di accomodazione da vicino, si rilassano. Ma viene stimolata anche la produzione di dopamina, il neurotrasmettitore che tiene a freno l’elasticità dell’occhio, impedendogli di allungarsi come una palla da rugby».



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Articolo pubblicato sul n° 4 di Starbene in edicola dal 16 marzo 2021


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