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Fibroma uterino: il ruolo degli ormoni

La formazione dei fibromi uterini è ormono-dipendente, cioè influenzata dagli ormoni. Progesterone ed estrogeni, nello specifico, sono i principali responsabili

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di Margherita Monfroni


Per comunicare con i vari organi e tessuti, il nostro corpo non utilizza solamente il sistema nervoso ma anche gli ormoni, ovvero dei messaggeri chimici prodotti dalle ghiandole endocrine (che includono per esempio l’ipotalamo, l’ipofisi, la tiroide, le ovaie e i testicoli) con lo scopo di controllare e regolare numerose funzioni dell’organismo.

Non è certo un caso che l’invecchiamento sia associato ad una diminuzione dei livelli ormonali (nello specifico degli ormoni sessuali), un fattore che si ripercuote non solo sul sesso e sul piacere sessuale, ma anche sui livelli di energia, sulla massa muscolare ed ossea, e su molti altri aspetti e funzioni dell’organismo.


Ormoni femminili

Tra gli ormoni femminili più noti ed importanti, rientrano sicuramente gli estrogeni ed il progesterone.

L'estrogeno, un ormone prodotto principalmente nelle ovaie, ricopre innumerevoli funzioni lungo tutta la vita della donna: all’inizio della pubertà, per esempio, partecipa allo sviluppo dei cosiddetti caratteri sessuali secondari (seni, fianchi larghi, peli pubici); inoltre contribuisce a regolare il ciclo mestruale, stimolando l'ispessimento della parete uterina prima dell’ovulazione, cosicché l’ovulo, qualora venga fecondato, possa disporre dei nutrienti necessari alla crescita; infine partecipa alla formazione delle ossa, alla coagulazione del sangue e a tutta una serie di funzioni fondamentali per l’organismo.

Dal canto suo, il progesterone collabora con gli estrogeni, intervenendo nella seconda parte del ciclo mestruale e provocando un ulteriore ispessimento della parete uterina: se l'ovulo non viene fecondato, i livelli di progesterone e di estrogeni diminuiscono bruscamente e avviene la mestruazione; in caso in cui la cellula uovo venga fecondata, invece, estrogeni e progesterone agiscono insieme per bloccare l'ovulazione durante la gravidanza. Il progesterone poi, è fondamentale per supportare una gravidanza sana.


Fibromi dell’utero

Proprio l’influenza esercitata da estrogeni e progesterone sulla parete uterina, ha portato ad “additare” questi ormoni come due tra i responsabili della formazione di fibromi dell’utero.

I fibromi uterini sono neoformazioni benigne che si sviluppano dal miometrio dell'utero, ovvero dallo strato muscolare dell’utero. Talmente comuni da interessare il 70-80% delle donne adulte, i fibromi si sviluppano frequentemente durante l’età fertile, e possono essere asintomatici oppure causare sintomi quali cicli mestruali molto abbondanti e prolungati, pressione o dolore nella zona pelvica, minzione frequente, e disturbi sessuali come dolore durante la penetrazione profonda. 


Fibromi e ormoni

Oltre ad altri fattori di rischio quali la familiarità, l’appartenenza all’etnia africana e l’obesità, sembra evidente che la formazione dei fibromi sia ormono-dipendente.

«I fibromi sono molto ricchi di recettori ormonali per gli estrogeni e progesterone. Tendono quindi a “rispondere” molto a livelli crescenti e fluttuanti di questi ormoni, come succede in premenopausa – spiega la Professoressa Alessandra Graziottin, Direttrice del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele e Presidente della Fondazione Alessandra Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus – Si riducono dopo la menopausa, per la mancanza di estrogeni e progesterone, se non vengono effettuate terapie ormonali».

 

Trattamento farmacologico dei fibromi

Stabilito il ruolo degli ormoni nello sviluppo e nella crescita dei fibromi uterini, è nato l’interesse per molecole che potessero modularne l’attività al fine di poter intervenire in modo mirato e significativo: per questo motivo, nell’insieme delle strategie terapeutiche per la cura del fibroma, l’Ulipristal acetato, un modulatore selettivo del recettore progestinico, è l’unico farmaco con un’azione specifica sui miomi uterini.

«L’Ulipristal acetato è un farmaco capace non solo di rallentare la crescita dei fibromi ma di ridurne le dimensioni – spiega la Professoressa Graziottin – È inoltre capace di dare “silenzio mestruale”, ossia togliere il flusso (in modo reversibile, finché dura la terapia con ulipristal acetato), con recupero più rapido dell’anemia, dell’energia, della sessualità e della fertilità».

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