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Dormire bene: cosa fare quando è difficile riposare in vacanza

Una camera, un letto nuovi ma anche abitudini diverse possono scombussolare le tue notti. L’esperta ti spiega come comportarti e ti dà 5 consigli antinsonnia

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Vacanza significa anche letto nuovo e abitudini nuove. E per tante persone, difficoltà a riposare bene di notte. «Molti sono vittima della cosiddetta “insonnia situazionale” che si manifesta solo in determinate circostanze, le vacanze in primis», spiega Terry Bruno, psicoterapeuta e life coach.


Si attiva uno stato d’allerta

«Il buon riposo si nutre di abitudini consolidate che, in quanto tali, rilassano e predispongono al sonno. Mentre quando il cervello e il corpo avvertono di trovarsi in un posto insolito o con una persona con cui non si è mai dormito (un’amica, un compagno di viaggio), scatta quello stato d’allerta che rende difficile addormentarsi.

Per esempio, paure come quella di russare o di assumere una posizione “strana” possono di fatto impedire di chiudere occhio». A tenere svegli di notte, però, è anche il cambio di vita. «In vacanza si hanno nuove abitudini e il cervello ha bisogno di giorni per codificarle», dice Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta e life coach. «All’inizio è normale sentirsi sempre svegli e pronti a fare mille cose. Uno stato di leggera ansia che impedisce di dormire». Che fare allora?


Segui un piccolo rito

«In qualsiasi contesto, è bene portare con sé un’abitudine, un piccolo rito quotidiano, come ascoltare una canzone al mattino o fare la nostra solita colazione.

Poi, anche se dormiamo poco, facciamo in modo che questo non diventi un problema. In fondo, siamo pur sempre in vacanza, fuori dal nostro tempo ordinario: ricordiamoci d’assumere un atteggiamento positivo verso quello che capita», dice la dottoressa Toro. «Anche con meno ore di sonno, avvertiamo meno la stanchezza: siamo più rilassati e non abbiamo pesi o responsabilità».


Quattro consigli antinsonnia


  • Non pretendere di addormentarti subito. Giusto, invece, darsi un tempo “cuscinetto” per familiarizzare con l’ambiente, soprattutto all’inizio.


  • Bisogna creare un ambiente friendly, portandosi una stoffa trasparente di colore blu da appoggiare sulla abat-jour per smorzare la luce e qualche oggetto, come una radio sveglia, da mettere sul comodino.


  • Pianificare 5 cose da fare il giorno dopo. E al mattino successivo togline una: serve a placare l’agitazione di dover fare tutto a tutti i costi, a favore di un atteggiamento mentale più rilassato, che favorisce notti serene.


  • Prima di mettersi a letto può essere utile sentire una persona con cui si ha un rapporto stretto e confidenziale: anche solo parlare in libertà aiuta a predisporsi verso un sonno ristoratore.


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Articolo pubblicato sul n. 29 di Starbene in edicola dal 3 luglio 2018



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