Calo di pressione: che cos’è, perché viene e cosa fare

Può capitare a tutti di avere un calo di pressione improvviso, che fa sentire stanchi, annebbiati, sul punto di svenire. Quali sono le cause e come intervenire subito



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Capogiri, vertigini, spossatezza, vista offuscata e sensazione di mancamento, che nei casi più gravi può condurre alla perdita di conoscenza e, quindi, a uno svenimento. Sono i sintomi più frequenti dei cali di pressione, un disturbo molto comune che consiste in un abbassamento brusco e improvviso della pressione arteriosa. «Di norma si parla di ipotensione quando la pressione del sangue scende sotto il range di 60 mmHg di minima, o diastolica, su 90 mmHg di massima, o sistolica», spiega la dottoressa Anna Maltagliati, cardiologa presso il Centro Cardiologico Monzino. «Nella maggior parte dei casi, il calo di pressione rappresenta un’alterazione temporanea e di poco conto, ma talvolta può essere la spia di disturbi più seri, come un’emorragia interna, una cardiopatia o un’insufficienza delle ghiandole surrenali».


Quali sono le cause dei cali di pressione

In effetti, l’improvvisa riduzione dei valori pressori può essere causata da fattori molteplici e di diversa rilevanza. Le cause più comuni sono fortunatamente anche le meno gravi, come la disidratazione dovuta al troppo caldo oppure a un allenamento sportivo intenso, una forte emozione o un pasto eccessivamente abbondante. «In altri casi, invece, le crisi di ipotensione possono rappresentare l’effetto collaterale di alcuni farmaci assunti, come vasodilatatori, diuretici, ansiolitici o antidepressivi», avverte l’esperta.


Attenzione negli anziani

«Altre volte invece può esserci un problema cardiaco sottostante, come un’aritmia o uno scompenso, oppure un difetto del sistema nervoso autonomo, frequente soprattutto negli anziani, dove l’ipotensione è determinata dai cambiamenti repentini di postura, in particolare il passaggio rapido dalla posizione sdraiata alla stazione eretta. In quest’ultimo caso si parla di ipotensione ortostatica, a sua volta causa di molteplici co-morbilità come sincopi e cadute». Ma l’elenco delle cause è lungo e include un consumo eccessivo di alcol, carenza di vitamine, malattie endocrine, anemia, gastroenterite, insufficienza venosa periferica e numerose altre condizioni cliniche.


Si rischiano incidenti

A grandi linee, i cali di pressione rappresentano un problema meno pericoloso rispetto a quello opposto, cioè l’ipertensione, tuttavia anch’essi presentano alcuni rischi, perché un eventuale svenimento improvviso può causare cadute e pericolosi incidenti al volante, in casa o sul lavoro.

«E poi dipende sempre dalla causa sottostante e dalle patologie coesistenti, perché nelle situazioni più serie i cali di pressione possono associarsi a eventi cardiovascolari anche fatali. Pensiamo a un paziente anziano che presenta un restringimento delle carotidi: un brusco abbassamento di pressione può sfociare in un’ischemia cerebrale, perché il cervello non viene più raggiunto da un afflusso di sangue adeguato per sostenerne il corretto funzionamento», avverte la dottoressa Maltagliati. «Quando gli episodi sono frequenti, meglio rivolgersi al medico di base per avviare subito degli accertamenti».


Come evitare i cali di pressione

I cali di pressione si possono prevenire? Eccetto nel caso in cui siano legati a patologie sottostanti, che quindi vanno trattate, gli abbassamenti “benigni” si possono evitare con alcuni comportamenti corretti: bere adeguatamente durante l’intero arco della giornata, non sostare a lungo sotto il sole o in luoghi troppo caldi, alzarsi sempre gradualmente dalla posizione seduta o sdraiata, non bere alcolici, praticare una regolare attività fisica, consumare pasti leggeri ed eventualmente utilizzare calze contenitive quando è necessario stare in piedi per molto tempo.


Come rialzare subito la pressione

Quando invece si avvertono i sintomi, la prima cosa da fare è sdraiarsi in posizione supina (a pancia in su) e sollevare le gambe in modo da mantenerle in una posizione più elevata rispetto al resto corpo, facilitando la risalita del sangue verso il cuore.

«In alternativa, si possono compiere movimenti con le gambe per rafforzare la circolazione sanguigna. Ad esempio, in posizione sdraiata piegare le gambe e “fare la bicicletta”, in posizione seduta ruotare velocemente i piedi cambiando più volte direzione, in posizione eretta incrociare le gambe, alzarsi sulla punta dei piedi, contrarre i polpacci e accovacciarsi. In questo modo, la muscolatura degli arti inferiori si contrae spingendo il sangue in alto, verso il cuore e il cervello, prevenendo lo svenimento».


Lo zucchero non serve

È un’idea comune che una bustina di zucchero, una caramella o un biscotto possano aiutare, perché fanno alzare i livelli di glucosio nel sangue. In realtà, è piuttosto raro che la pressione arteriosa si abbassi improvvisamente a causa di un calo glicemico. «Meglio bere un semplice bicchiere d’acqua, reintegrando i liquidi, oppure assumere della liquirizia, intesa come tavolette amare o radice da masticare, non caramelle gommose o zuccherate», conclude l’esperta.


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