Coronavirus, barba e baffi: guida all’uso corretto della mascherina

In questo periodo, con la pandemia che ci costringe all’uso della mascherina, per gli uomini è meglio radersi o preferire tagli “minimal”, che non ostacolino l’uso dei dispositivi di protezione. Ecco tutti i consigli del nostro esperto Fabrizio Pregliasco



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Portare la barba continua a essere di moda, ma dietro questa concessione allo stile maschile, potrebbero nascondersi delle insidie in epoca Covid. «Può, innanzitutto, creare qualche difficoltà nell’uso della mascherina. Inoltre, anche se attualmente non ci sono evidenze scientifiche che tagliarsi la barba aiuti a evitare il contagio da Covid-19, la peluria può consentire a batteri e droplets (le goccioline capaci di trasmettere il Coronavirus) di aggrapparsi meglio alla pelle rispetto a una cute liscia», spiega il professor Fabrizio Pregliasco, ricercatore all’Università di Milano, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi e presidente Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze).

A lui, che in collaborazione con Gillette ha stilato una serie di consigli su cura e igiene della barba al tempo del Covid-19, abbiamo chiesto come mettere d’accordo look e sicurezza.


Da evitare la barba stile Hipster

«Portare la barba diventa un problema soprattutto per chi indossa le mascherine di tipo Ffp2 e Ffp3, utilizzate per esempio dagli operatori sanitari così come dagli addetti in alcune aziende industriali», chiarisce il virologo.

I peli che potrebbero “spuntare” dal dispositivo, infatti, sono in grado di ridurne l’effetto protettivo poiché impediscono alla mascherina di aderire alla pelle in maniera corretta. «Oggi, sui foglietti allegati a queste versioni viene addirittura riportata l’avvertenza di non usarle con barba, baffi o basette», puntualizza l’esperto.

Ma i rischi non si limitano soltanto a questi modelli. «Anche se inferiori, riguardano pure chi indossa altri tipi (come quelle chirurgiche e di comunità) sopra una barba troppo lunga oppure particolarmente folta, in stile hipster, per intenderci. In questi casi, mantenere la mascherina diventa difficile e lo schermo può risultare insufficiente», mette in guardia il virologo.


Sì alla rasatura, ma osservando le giuste precauzioni

La parola d’ordine, quindi, rimane prudenza, anche in fatto di look maschile: «In questa fase, sarebbe opportuno aspettare prima di farsi crescere la barba. Meglio per tutti, invece, orientarsi su una rasatura quotidiana o da eseguire più volte alla settimana», consiglia il virologo.

«Inoltre, radersi aiuta a rimuovere non solo i batteri ma anche a contrastare l’aumento delle impurità dovute a caldo e sudore tipici del periodo estivo», continua l’esperto.

Semaforo verde, allora, per un volto “sbarbato”, osservando però le dovute attenzioni durante la rasatura: «Occorre assolutamente evitare di alterare la cute, quindi sì all’utilizzo di prodotti pre e post barba e largo a schiume e gel emollienti: sono soluzioni utili per ridurre le possibilità che la lama possa causare microlesioni in grado di aprire la porta alle infezioni, a prescindere dal Covid-19», continua il professor Pregliasco.

Da seguire con cura, inoltre, anche i vari passaggi della routine della rasatura: «Prima di tutto, è bene lavare il viso, in modo da rendere la barba ben idratata e agevolare la rasatura. Quindi, meglio evitare di premere in modo eccessivo sul rasoio, che deve essere risciacquato spesso e risultare ben affilato, per assicurare un taglio ancora più efficace ma delicato», elenca il professor Pregliasco.


Quando sono concessi tagli corti

Chi indossa le mascherine chirurgiche o di comunità e alla barba non vuole rinunciare, deve comunque prendersene cura: «È bene lavarla sempre con acqua e sapone, in particolare prima di indossare la mascherina, e mantenerla ben idratata con prodotti specifici. Ma soprattutto occorre limarla e regolarla su una lunghezza che sia corta o al massimo media, evitando quindi i tagli in stile “Verdi” o “Garibaldi”», conclude il nostro esperto.


Attenzione pure ai baffi

Certo, possono donare un tocco di classe, ma anche i baffi non sono del tutto innocui: «Presentano un rischio inferiore rispetto a una folta barba, però possono anche loro favorire l’accumulo di virus e batteri e andrebbero lavati con acqua e sapone. Inoltre, i tagli ingombranti (in stile Dalì, per esempio) potrebbero impedire alla mascherina di aderire bene al volto», spiega Fabrizio Pregliasco.

Meglio, allora, preferire la rasatura o accorciarli, orientandosi su tagli sottili, in stile Zorro.



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Articolo pubblicato sul n. 20 di Starbene, in edicola e nella app dal 14 luglio 2020


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