Macrolide

Farmaco antibiotico attivo contro alcuni batteri. La famiglia dei macrolidi comprende i macrolidi naturali (claritromicina, eritromicina, josamicina, midecamicina, roxitromicina, spiramicina, oleandomicina) e quelli semisintetici (clindamicina, lincomicina, pristinamicina, virginiamicina). Nel complesso si tratta di antibiotici in grado di fermare la crescita dei batteri impedendo loro di sintetizzare le proteine. Sono efficaci su numerose specie batteriche, in […]



Farmaco antibiotico attivo contro alcuni batteri. La famiglia dei macrolidi comprende i macrolidi naturali (claritromicina, eritromicina, josamicina, midecamicina, roxitromicina, spiramicina, oleandomicina) e quelli semisintetici (clindamicina, lincomicina, pristinamicina, virginiamicina). Nel complesso si tratta di antibiotici in grado di fermare la crescita dei batteri impedendo loro di sintetizzare le proteine. Sono efficaci su numerose specie batteriche, in particolare su enterococchi, gonococchi, alcuni bacilli Gram-positivi, leptospire, meningococchi, pneumococchi, rickettsie, streptococchi e treponemi.


Indicazioni

I macrolidi sono indicati nel trattamento di diverse infezioni otorinolaringoiatriche, stomatologiche, broncopolmonari, cutanee, genitali (soprattutto prostatiche) e ossee; alcuni sono utili nella cura della toxoplasmosi (malattia pericolosa per il feto) e nel trattamento locale dell’acne giovanile (eritromicina). Sono inoltre indicati nella prevenzione della meningite da meningococco, nei soggetti che sono stati in contatto con un malato e nella prevenzione del reumatismo articolare acuto. I principali criteri di scelta tra i diversi macrolidi sono la tolleranza soggettiva e le interazioni con altri farmaci.

Modalità di somministrazione I macrolidi sono somministrati per via orale, per iniezione (se è necessaria un’azione sistemica su uno o più organi interni), oppure per applicazione topica.


Effetti indesiderati

Sono rari e comprendono allergie, nausea, vomito, diarrea, dolori addominali; talvolta l’eritromicina e l’oleandomicina sono tossiche per il fegato, aumentano il tasso delle transaminasi e, in casi eccezionali, possono causare epatite colestatica (che blocca la secrezione biliare). Le forme iniettabili comportano il rischio di tossicità cardiaca, che si manifesta con blocco atrioventricolare, extrasistoli e torsioni di punta (breve tachicardia ventricolare). I macrolidi non devono essere associati ai derivati della segale cornuta, poiché tale interazione può indurre problemi nervosi o psichici e disturbi vascolari, cui può conseguire ischemia e quindi cancrena degli arti (ergotismo). È ugualmente sconsigliata l’associazione con numerosi altri farmaci, tra cui carbamazepina, ciclosporina, contraccettivi orali (possono favorire la comparsa di ittero), disopiramide, teofillina e suoi derivati, triazolam (questa associazione dà sonnolenza) e warfarin.

Per macrolidi quali la midecamicina e la spiramicina non esiste alcuna interazione farmacologica.