Hb A1c sierica

Quantità di emoglobina glucosilata (vale a dire legata al glucosio) presente nel sangue. L’emoglobina presente all’interno del globulo rosso, esposta a diverse concentrazioni di glucosio, va incontro a un processo di glicazione (o glicosilazione) non enzimatica, indipendente dalla presenza dell’insulina. La percentuale di emoglobina glicosilata (Hb A1c) è quindi direttamente proporzionale alla quantità di glucosio […]



Quantità di emoglobina glucosilata (vale a dire legata al glucosio) presente nel sangue. L’emoglobina presente all’interno del globulo rosso, esposta a diverse concentrazioni di glucosio, va incontro a un processo di glicazione (o glicosilazione) non enzimatica, indipendente dalla presenza dell’insulina.

La percentuale di emoglobina glicosilata (Hb A1c) è quindi direttamente proporzionale alla quantità di glucosio cui è stato esposto il globulo rosso per tutto il tempo della sua sopravvivenza. Dopo la glicosilazione, l’emoglobina rimane in tale forma per tutta la vita del globulo rosso. Calcolando che la vita media dei globuli rossi è di circa 120 giorni, la percentuale di emoglobina glicosilata nei soggetti con glicemia normale non supera in genere il 6% circa, mentre in quelli iperglicemici può raggiungere o superare valori intorno al 10-17%. La concentrazione di emoglobina glicosilata rappresenta quindi un indice dei valori glicemici presenti nei giorni e nelle settimane precedenti il dosaggio, ed è utilizzata per la valutazione del compenso glucidico a medio e lungo termine.

Un aumento dei valori può essere dovuto, oltre che all’iperglicemia cronica, alla presenza di emoglobine patologiche (Hb F, Hb G), a postumi di splenectomia (asportazione della milza), ad anemia ipocromica, all’assunzione di farmaci (antibiotici, acido acetilsalicilico, oppiacei) e di alcol, a insufficienza renale cronica, a ipertrigliceridemia. False diminuzioni, se si escludono quelle dovute a errori tecnici (diminuzione di temperatura e di pH), possono essere secondarie alla presenza di emoglobine patologiche (Hb S, Hb C), a emolisi, emotrasfusioni recenti, eritropoiesi aumentata, sferocitosi (presenza di sferociti nel sangue), gravidanza. Il controllo periodico e costante dei valori di HbA1c nel paziente affetto da diabete mellito è di estrema importanza, essendo stato dimostrato come essi siano direttamente proporzionali all’incidenza delle complicanze croniche micro- e macroangiopatiche della malattia diabetica. Le linee guida internazionali indicano come obiettivo fondamentale il raggiungimento di valori di HbA1c nel diabetico inferiori al 6,5% e la loro stabilizzazione.