Studio delTransito gastroduodenale
Esame radiologico della parte superiore del tubo digerente (esofago, stomaco e duodeno).
Indicazioni
È spesso sostituito dalla gastroscopia, praticata introducendo un tubo a fibre ottiche attraverso la bocca. Questa seconda tecnica è diretta (visione della superficie della mucosa) e consente di eseguire prelievi della mucosa digestiva (biopsia) per esaminarli al microscopio. Tuttavia, lo studio del transito gastroduodenale resta indicato quando la gastroscopia è impraticabile a causa di un restringimento in cui non può passare la sonda a fibre ottiche, quando si ricerca una compressione esterna, o quando è necessario disporre di documentazione radiologica prima di un intervento chirurgico; è inoltre utile per apprezzare gli aspetti dinamici della motilità esofagea o gastrica.
Preparazione e svolgimento
Il paziente, a digiuno da almeno 8 ore, beve un bicchiere di bario, sostanza densa radiopaca (è necessario che nei 4-6 giorni precedenti non si sia sottoposto ad altre analisi che prevedano l’ingestione di questo stesso mezzo di contrasto). L’esame si basa su uno studio dinamico, che consiste nel seguire la progressione del bario su uno schermo radioscopico, e uno studio statico, che consiste nell’effettuare radiografie a intervalli regolari. Per ottenere immagini migliori può essere necessario comprimere l’addome utilizzando un palloncino di plastica o iniettare un prodotto antispastico che diminuisca le contrazioni dello stomaco. Alla fine dell’esame, che dura circa 30 minuti, il medico inclina il tavolo di radiologia in modo che la testa del paziente si trovi più in basso delle sue gambe, per verificare l’assenza di reflusso gastroesofageo o ernia iatale.
Controindicazioni ed effetti secondari
Lo studio del transito gastroduodenale è controindicato in gravidanza. Dopo l’esame, il paziente può immediatamente riprendere le proprie attività e un’alimentazione normale. Nei giorni successivi, le feci avranno un aspetto biancastro, per l’eliminazione del bario.
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