Sordità e ipoacusia -Cause
In base alla causa, le forme di ipoacusia sopra descritte possono essere distinte in congenite (dove si presume che il danno uditivo sia intervenuto in epoca pre-natale o perinatale, e che rappresenta circa l’84% delle forme di perdita uditiva) e acquisite, in cui il danno uditivo è intervenuto durante la prima infanzia o in modo progressivo e che rappresentano invece circa il 16% dei casi totali. Poco meno di metà delle cause congenite sono di tipo genetico, una piccola percentuale è imputabile a disfunzioni nell’embriogenesi e conseguenti anomalie craniofacciali e il restante 40% dei casi, invece, ha origine sconosciuta (anche se, probabilmente, la maggior parte di queste sono dovute a cause genetiche non ancora identificate). Le sordità da causa genetica sono per circa il 70% isolate e per il restante 30% associate a difetti congeniti anche a carico di altri organi. La maggiore parte delle ipoacusie acquisite è dovuta a problematiche insorte dopo la nascita, ancora influenti per una quota considerevole malgrado negli ultimi anni sia sensibilmente migliorata la sorveglianza durante il parto; l’introduzione delle unità di terapia neonatale intensiva (NICU) ha fatto aumentare il numero dei bambini con perdita uditiva perineonatale in quanto tali unità, se da un lato permettono la sopravvivenza di neonati gravi prematuri (per asfissia o basso peso alla nascita), dall’altro li espone a più fattori di rischio (farmaci tossici sull’orecchio, meningiti batteriche).
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