Ipertensione renovascolare
Ipertensione arteriosa conseguente a una riduzione del flusso arterioso renale. È riconducibile a stenosi dell’arteria renale, in genere causata dalla formazione di ateromi (depositi lipidici) sulla parete interna dell’arteria stessa, e colpisce con maggiore frequenza gli uomini di età superiore ai 50 anni. Più raramente questa stenosi può essere dovuta a displasia fibromuscolare (anomalia della parete arteriosa), nel qual caso tende a colpire con maggior frequenza le donne. Oltre a scatenare un’ipertensione arteriosa nella maggior parte dei casi severa, la stenosi dell’arteria renale, se interrompe l’afflusso di sangue arterioso al rene, determina la perdita funzionale di quest’organo.
Trattamento
Consiste nel correggere la stenosi, chirurgicamente o mediante angioplastica endoluminale, ossia dilatando l’arteria renale con l’ausilio di un catetere a palloncino, introdotto sotto controllo radiografico. Se questi interventi risultano impraticabili (anziani o soggetti inoperabili), si fa ricorso a farmaci come gli ACE-inibitori, che bloccano la formazione di angiotensina all’origine dell’ipertensione arteriosa.
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