Iperprolattinemia
Affezione caratterizzata da un aumento dei livelli ematici di prolattina (ormone secreto dall’ipofisi anteriore che entra in gioco nella lattazione, nella riproduzione e nella crescita).
Cause/Sintomi e segni
L’aumento dei livelli ematici di prolattina riduce in misura variabile la secrezione di gonadotropine (ormoni che stimolano le cellule sessuali). Nella donna questo fenomeno causa assenza delle mestruazioni e fuoriuscita di latte dal capezzolo, oltre a un’eventuale sterilità, mentre nell’uomo porta all’impotenza con calo del desiderio sessuale. In tutti i casi, la compressione locale delle strutture adiacenti da parte dell’adenoma può provocare cefalea, riduzione del campo visivo, ipopituitarismo (deficit di ormoni ipofisari) completo o dissociato, che si traduce in pallore, astenia, perdita dei capelli e dei peli.
Diagnosi
Si basa sul dosaggio ematico della prolattina. Un valore superiore a 200 ng/ml è indicativo di un adenoma ipofisario; uno inferiore a 50 ng/ml induce a sospettare un’origine farmacologica. In caso di dubbio, la risonanza magnetica mette in evidenza un adenoma, generalmente di piccole dimensioni. Si deve inoltre procedere a dosaggi ormonali complementari e ad appositi esami oftalmologici.
Trattamento
È prevalentemente medico: sospensione dei farmaci incriminati, trattamento dell’ipertiroidismo, assunzione di farmaci che riducono i livelli di prolattina e le dimensioni dell’adenoma. All’occorrenza si può ricorrere all’ablazione chirurgica dell’adenoma.
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