Infettivologia
Insieme delle discipline mediche che si occupano delle malattie infettive. Ne fanno parte l’epidemiologia (studio della frequenza, della distribuzione e delle modalità di contagio delle malattie infettive oltre che di sintomi ed evoluzione delle infezioni), l’immunologia (studio del rapporto ospite-agente infettivo), la terapia e la prevenzione delle infezioni, i farmaci specifici e le norme igieniche.
La scoperta dei vaccini prima e in seguito degli antibiotici non ha ridotto il campo d’azione dell’infettivologia: il miglioramento delle tecniche diagnostiche ha permesso la scoperta di nuovi agenti infettivi (epatite C); molti batteri hanno sviluppato resistenza agli antibiotici e numerosi virus hanno continuato a diffondersi in assenza di vaccinazione o in mancanza di un trattamento specifico e, forse, a causa dello squilibrio venutosi a creare con la regressione di alcune patologie batteriche. Inoltre, hanno fatto la loro comparsa nuove epidemie, legate al cambiamento degli stili di vita: sovvertimento degli equilibri ecologici, aumento dei viaggi intercontinentali, contatto con animali domestici, impiego di nuovi materiali per la costruzione delle condutture idriche, uso di assorbenti igienici. Infine, ad ampliare il raggio d’azione di questa branca della medicina hanno contribuito le infezioni nosocomiali (contratte in ospedale) e i trattamenti volti a distruggere deliberatamente le difese immunitarie (trapianti d’organo, chemio- e radioterapia antineoplastiche, corticoterapia prolungata), i quali determinano l’insorgenza di infezioni opportuniste (causate da germi che attecchiscono solo su organismi con difese immunitarie indebolite). Il rinnovamento di questa disciplina passa attraverso l’adozione di tecniche come la biologia molecolare, che permette di analizzare in maniera approfondita la struttura dei geni degli agenti infettivi e di mettere a punto farmaci immunoregolatori o nuovi vaccini, basati su molecole o virus ricombinanti.
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