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Contagio

Trasmissione di una malattia da un soggetto colpito a uno sano. Questo termine non si applica ai casi in cui il germe viene trasmesso da un animale (nel qual caso si parla di antropozoonosi o zoonosi) o per trasfusione sanguigna.

Il periodo di contagio corrisponde a quello di penetrazione e disseminazione dei germi da parte del malato; è diverso da una malattia all’altra e considerevolmente ridotto nelle infezioni batteriche se il malato assume un antibiotico.

I sintomi della malattia compaiono dopo un periodo di tempo (incubazione) ben definito per ogni affezione contagiosa; ciascuna di esse conserva la propria specificità clinica, ma la propagazione dei casi appare sempre con grande chiarezza. Inoltre, i germi in causa sono sempre estranei alla flora batterica naturale dell’ospite.

Queste caratteristiche distinguono le malattie contagiose primitive dalle infezioni nosocomiali (contratte in ambito ospedaliero). A prescindere dal grado di contagio, si riconoscono due tipi di trasmissione.

  1. Contagio diretto:avviene essenzialmente per via aerea (quando si parla, si tossisce e si starnutisce, come accade per morbillo, varicella, influenza), con il sangue e lo sperma infetti (AIDS) o per contatto cutaneo (scarlattina, herpes genitale, scabbia, pediculosi).
  2. Contagio indiretto:avviene essenzialmente attraverso indumenti o biancheria (pidocchi), acqua o materiale di scarto (feci, urine) infetti. Il ciclo orofecale è coinvolto nelle epatiti A ed E, nel colera, nell’amebiasi e nelle infezioni da enterovirus come la poliomielite. Anche il contagio tramite insetti vettori può essere considerato indiretto. L’uso di vaccini e antibiotici ha ridotto notevolmente i problemi legati al contagio, per quanto l’isolamento del malato, considerato tradizionalmente l’unico mezzo efficace per combattere l’estensione delle patologie contagiose, sia oggi rimesso in discussione per la maggior parte delle infezioni. L’unica misura che continua a essere applicata è l’allontanamento dall’ambiente scolastico per alcune malattie contagiose.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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