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Epatectomia

Resezione chirurgica parziale o totale del fegato. Si pratica durante l’ablazione di una neoplasia maligna, più raramente di un tumore benigno o di una cisti parassitaria. Il fegato viene suddiviso in otto segmenti, numerati dal I all’VIII. L’epatectomia destra è l’ablazione dei segmenti dal V al VII, e viene detta allargata se estesa ad altri segmenti. L’epatectomia sinistra asporta i segmenti II, III e IV, e può anch’essa essere estesa. L’epatectomia può asportare sino all’80% della massa del fegato: il tessuto epatico sano ha infatti la capacità di rigenerarsi e di ricostruire, dopo l’ablazione, tutta la propria massa normale. Un’epatectomia totale precede il trapianto di fegato.


Svolgimento

Per limitare l’emorragia, si può fare ricorso a clampaggio (compressione vascolare con una pinzetta) del peduncolo epatico, contenente l’arteria epatica e la vena porta, e talvolta dell’arteria cava inferiore. Tale operazione può essere circoscritta o evitata tenendo sotto controllo la fuoriuscita di sangue dai vasi intraepatici, nel corso dell’intervento, grazie al bisturi a ultrasuoni.

I piccoli vasi e le vie biliari intraepatiche vengono suturati con cura, o coagulati. L’epatectomia è realizzabile per laparotomia (in tal caso richiede l’incisione dell’addome) o per via videoendoscopica.


Prognosi

L’epatectomia è un intervento di una certa importanza, ma se praticata in strutture specializzate non comporta rischi. La sua prognosi dipende dalla malattia in causa.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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