Aceruloplasminemia
Malattia rara ed ereditaria caratterizzata dall’assenza di ceruloplasmina, un’importante proteina contenuta nel plasma, e da una progressiva degenerazione neurologica. Gli individui affetti mostrano diabete insulino-dipendente e sintomi neurologici tra cui disartria, distonia e demenza dovute a esagerato accumulo di ferro nei tessuti interessati. L’aceruloplasminemia è una malattia neurologica che porta alla morte: nella maggior parte dei soggetti si osserva una degenerazione neurologica che progredisce lentamente, peggiorando inesorabilmente, con ritmi tuttavia molto diversi da individuo a individuo.
Segni e sintomi
La malattia si manifesta in genere tra i 30 e i 40 anni, con sintomi neurologici quali disartria, distonia e demenza. Solitamente, questi tipi di paziente si presentano già con un diabete insulino-dipendente diagnosticato anni prima. I sintomi visivi non sono frequenti all’esordio, ma la visita oculistica rivela una ridotta capacità della retina. Malgrado sia presente un accumulo di ferro nella maggior parte dei tessuti, non si rilevano anomalie degli organi sistemici, a parte il pancreas, e di solito non vengono osservate cirrosi o anomalie cardiache.
Diagnosi
La diagnosi si basa su caratteristiche cliniche e sui risultati di test di laboratorio. Tra i primi, si osservano i sintomi neurologici sopra citati, presenza di diabete insulino-dipendente, sintomi visivi e accumulo di ferro all’interno dei gangli della base (rilevato per mezzo della risonanza magnetica).
I test di laboratorio possono evidenziare una lieve anemia normocitica e normocromica, bassa concentrazione sierosa di ferro (metà del normale), concentrazioni molto elevate di ferritina sierica (1000-1500 ng/ml), elevati livelli di emoglobina A1C. La biopsia del fegato può evidenziare un’istologia che mostra l’assenza di accumulo di rame, ma un marcato aumento di ferro epatocellulare.
I sintomi dei gangli della base associati ad assenza di ceruloplasmina sierica possono far confondere l’aceruloplasminemia con la malattia di Wilson; le caratteristiche utili a confermare la diagnosi di aceruloplasminemia sono: concentrazioni di ceruloplasmina sierica di metà del normale nei genitori o nei fratelli, elevata ferritina sierica ed evidenza di accumulo di ferro nei gangli della base nei soggetti affetti attraverso la risonanza magnetica
Terapia
Malgrado l’aceruloplasminemia sia una malattia neurologica fatale, indagini cliniche ed esami di laboratorio indicano che l’accumulo di ferro si verifica già molti anni prima dell’esordio dei primi sintomi neurologici della malattia.
Tali conclusioni hanno suggerito interventi terapeutici potenziali, soprattutto nei fratelli asintomatici identificati nel corso di studi sulle famiglie. Studi preliminari con il chelante del ferro (desferroxamina) hanno portato in molti pazienti al positivo risultato della riduzione della riserva corporea di ferro e al miglioramento dei sintomi neurologici.
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