Lezioni di buonumore: 3 cattive abitudini che ti fanno perdere tempo ed energia

Probabilmente nemmeno te ne rendi conto, ma sprechi tempo ed energie in azioni inutili e controproducenti. Come riconoscerle? Te lo spieghiamo qui



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La nostra mente ha due scopi fondamentali: intercettare i pericoli ed evitare dolore e fatica.

Per la mente quindi le novità sono associate all’incertezza, quindi al pericolo, al dolore o alla fatica, soprattutto se non risultano chiari i vantaggi e le ricompense legati all’intraprendere una strada nuova.

E proprio questa resistenza alle novità è il motivo dell’esistenza delle abitudini: alcune sono buone, ma altre sono improduttive, perché non portano risultati ma ci fanno perdere tempo, energie e umore.

Come evitare allora queste ultime? Il primo passo è individuarle, esserne consapevoli, perché nel momento in cui le riconosci, capisci anche quali problemi e perdite ti arrecano e inizi a evitarle.


I comportamenti tossici da cui liberarti subito


1. Guardare il cellulare in continuazione per controllare messaggi ed email

Ci sono persone che, se non controllano il cellulare, si sentono mancare il fiato come se si fossero perse la notizia più importante del mondo. Uno studio italiano documenta che sul telefonino trascorriamo 2 ore e mezza ogni giorno, e poi ci lamentiamo di non avere tempo per noi e di dover fare sempre tutto di fretta. Lo studio sottolinea un doppio dato: quello oggettivo, rilevato da un microchip nel telefono di un campione di popolazione, e la percezione delle persone del campione. Il dato sconcertante è la discrepanza tra il risultato oggettivo - 84 accessi giornalieri al telefono - e la percezione soggettiva, di 10-11 accessi.

La tecnica più efficace per disinnescare questa abitudine è programmare quando accedere ai social, stabilendo orari precisi, oltre a cronometrare quanto tempo vi trascorriamo. Solo così è possibile rendersi conto di quanto tempo abbiamo tolto alla famiglia, alla salute e al lavoro, e ci si può pian piano disintossicare.


2. Voler avere ragione nelle discussioni non solo per affermare la propria opinione, ma per cambiare quella dell’altro

È una pessima abitudine, perché l’interlocutore si sente attaccato e si mette sulla difensiva: si creano così le condizioni peggiori per poter cambiare idea. Siccome la mente percepisce solo una parte della realtà e la filtra attraverso esperienze, credenze e stato d’animo del momento, ogni opinione può essere considerata vera. Quindi, piuttosto che imporre il proprio punto di vista sull’altro, l’obiettivo deve essere quello di metterlo sullo stesso piano, aiutando l’interlocutore a comprendere e a capire il meglio possibile.


3. Rimandare, perché amplifica il senso personale di inefficacia

Anziché concentrarsi sulla fatica che ci può costare compiere una determinata azione, conviene focalizzarsi sui vantaggi che questa azione può portare con sé. E poi, per attivarsi, pensare solo al primo step; gli altri verranno da sé.


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Articolo pubblicato sul n. 8 di Starbene in edicola dal 6/02/2018



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