Almeno 150 minuti di esercizio fisico alla settimana permettono di dormire meglio e conseguentemente di aumentare la concentrazione, il rendimento e i livelli di energia diurni.
Questo il risultato di uno studio eseguito presso l’Oregon State University, dove i ricercatori hanno analizzato le risposte fornite da un gruppo di partecipanti composto da oltre 2600 persone di ambedue i sessi ed un’età compresa tra 18 e 85 anni.
I risultati dell’intervista, pubblicati sulla rivista Mental Health and Physical Activity, hanno quindi permesso di evidenziare come 150 minuti a settimana di attività fisica da moderata a vigorosa intensità (ovvero la prima tra le Raccomandazioni Globali sull’attività fisica fornite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) garantiscano un sonno qualitativamente migliore del 65% rispetto a quello sperimentato dagli inattivi.
E non solo: la ricerca ha constatato come le persone fisicamente più attive beneficino del 68% in meno di probabilità di avere crampi alle gambe durante il sonno, del 45% in meno di probabilità di sperimentare difficoltà di concentrazione anche quando si è stanchi, ed infine di un significativo abbassamento delle probabilità di soffrire di sonnolenza durante il giorno.
«Finora abbiamo impiegato le "Raccomandazioni Globali" stilate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità soprattutto per preservare la salute cardiovascolare, ma sembra che tali linee-guida possano sortire effetti benefici anche qualora siano utilizzate in altri ambiti del settore medico-sanitario – commenta il dottor Brad Cardinal, professore presso l’Oregon State University nonché co-autore dello studio – Un numero sempre maggiore di prove scientifiche, per esempio, indica come la pratica regolare di un’attività fisica possa costituire un’alternativa non farmaceutica per migliorare la qualità del sonno».
«I nostri risultati poi evidenziano un sicuro legame tra sport e sonnolenza diurna – aggiunge il dottor Paul Loprinzi, professore presso la Bellarmine University e autore principale dello studio – ed in particolare il fatto che lo svolgimento regolare di un’attività fisica possa influenzare positivamente la produttività di un individuo sul posto di lavoro oppure, nel caso di uno studente, la capacità di prestare attenzione in classe, durante le lezioni».
Ma come “accumulare” 150 minuti di attività fisica nel corso della settimana?
«Per raggiungere tale obiettivo, bisognerebbe preporsi di svolgere 60 minuti giornalieri o 150 minuti settimanali tramite la suddivisione dell’attività in sessioni più brevi, distribuite nel corso della giornata – spiegano gli autori delle “Raccomandazioni Globali dell’OMS sull’attività fisica per la salute” – Ad esempio, per raggiungere l’obiettivo di 60 minuti di attività fisica giornaliera, i bambini possono dedicarvisi per due periodi da 30 minuti in due momenti diversi della giornata. Allo stesso modo, gli adulti possono raggiungere l’obiettivo di 150 minuti settimanali praticando 30 minuti di attività fisica cinque volte a settimana».
Chiaramente le persone inattive dovrebbero iniziare con livelli di movimento limitati (come il camminare velocemente, il ballare o lo svolgere lavori domestici e/o di giardinaggio) per poi aumentarne gradualmente la durata, la frequenza e l’intensità nel corso del tempo, e arrivando così a contemplare attività come il correre, il pedalare e il nuotare velocemente.
«In questo modo, oltre a trarre benefici per il benessere generale e la salute del cuore, si potrà godere anche di effetti positivi per la qualità del sonno» conclude il dottor Cardinal.