PRAVASTATINA ARI 14CPR 40MG -Avvertenze e precauzioni

PRAVASTATINA ARI 14CPR 40MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

L’utilizzo di pravastatina non è stato valutato nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote. La terapia non risulta appropriata quando l’ipercolesterolemia è dovuta a livelli elevati di colesterolo-HDL. Come per altri inibitori della HMG-CoA reduttasi, la combinazione della pravastatina con i fibrati non è consigliata. Popolazione pediatrica Nei bambini in età prepuberale, il medico deve valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio prima di iniziare il trattamento. Alterazioni della funzionalità epatica Come con altri agenti che riducono il livello di lipidi, è stato osservato un moderato incremento del livello delle transaminasi epatiche. Nella maggior parte dei casi, i livelli di transaminasi sono ritornati ai valori normali senza che si rendesse necessario interrompere il trattamento. Deve essere posta particolare attenzione ai pazienti che sviluppano un incremento dei livelli di transaminasi, e se l’incremento di alanina-aminotransferasi (ALT) ed aspartato-aminotransferasi (AST) è persistente e supera di tre volte il limite massimo del range di normalità, la terapia deve essere interrotta. Dal momento dell’immissione in commercio sono stati segnalati rari casi di insufficienza epatica con esito fatale o non fatale con l’uso delle statine, inclusa pravastatina. In caso di insorgenza di sintomi clinici di lesioni epatiche e/o iperbilirubinemia o ittero durante il trattamento con pravastatina, la terapia deve essere immediatamente interrotta. Se non viene stabilita una eziologia alternativa, la terapia con pravastatina non deve essere continuata. Particolare cautela deve essere posta nel caso in cui la pravastatina venga somministrata a pazienti con anamnesi di insufficienza epatica o che assumono notevoli quantità di alcool. Disturbi muscolari Come con altri inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine), la pravastatina è stata associata alla comparsa di mialgia, miopatia e, molto raramente, rabdomiolisi. La miopatia deve essere presa in considerazione in tutti i pazienti in corso di terapia con statine che presentano disturbi muscolari non spiegabili quali dolore o dolorabilità, debolezza muscolare o crampi muscolari. In tali casi devono essere misurati i livelli di creatina-chinasi (CK) (vedere di seguito). La terapia con statine deve essere temporaneamente interrotta, quando i livelli di CK sono cinque volte superiori alla ULN o quando compaiono sintomi clinici gravi. La rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria, compare molto raramente (all’incirca in 1 caso ogni 100.000 pazienti). La rabdomiolisi è una condizione della muscolatura scheletrica, acuta e potenzialmente fatale, che può comparire in qualsiasi momento durante la terapia ed è caratterizzata dalla distruzione massiva della muscolatura associata ad un incremento importante della CK (di solito superiore di 30 o 40 volte la ULN) che porta alla mioglobinuria. Utilizzando le statine, il rischio di miopatia dipende dall’esposizione e, pertanto, può variare a seconda del medicinale (a causa di differenze nella lipofilia e profili farmacocinetici), nonché in funzione del loro dosaggio e delle potenziali interazioni. Sebbene la prescrizione di una statina non ha controindicazioni di tipo muscolare, alcuni fattori predisponenti, inclusi età (>65), ipotiroidismo non controllato e insufficienza renale, possono incrementare il rischio di tossicità muscolare e giustificare, pertanto, una attenta valutazione del rischio/beneficio ed un particolare monitoraggio clinico. In questi pazienti, prima di iniziare la terapia con le statine, è opportuno misurare il valore della CK (vedere di seguito). Sono stati rilevati casi rari di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. La miopatia necrotizzante immuno-mediata è clinicamente caratterizzata da debolezza muscolare prossimale persistente e da elevati livelli sierici di creatin-chinasi, che persistono nonostante la sospensione del trattamento con statine. Il rischio e la gravità dei disturbi muscolari, durante terapia con statine, sono incrementati dalla contemporanea somministrazione di prodotti medicinali che interagiscono con esse, come ciclosporina, claritromicina e altri antibiotici macrolidi, o niacina.. L’utilizzo di fibrati in monoterapia è, occasionalmente, associato a miopatia. L’uso combinato di statine e fibrati deve essere, generalmente, evitato. Un incremento dell’incidenza di miopatia è stata descritta anche in pazienti che assumevano altre statine in combinazione con inibitori del metabolismo del citocromo P450. Ciò può derivare da interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per la pravastatina (vedere paragrafo 4.5). Quando associati alla terapia con statine, i sintomi muscolari, di solito, si risolvono sospendendo la terapia. Le statine, inclusa la pravastatina, non devono essere co-somministrate con formulazioni sistemiche di acido fusidico o entro 7 giorni dall'interruzione del trattamento con acido fusidico. Nei pazienti per i quali l'uso di acido fusidico per via sistemica è considerato indispensabile, il trattamento con statine deve essere sospeso per tutta la durata del trattamento con acido fusidico. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi (inclusi alcuni decessi) in pazienti che ricevevano acido fusidico e statine in combinazione (vedere paragrafo 4.5). È necessario informare i pazienti della necessità di consultare immediatamente il medico se avvertono qualsiasi sintomo di debolezza, dolore o dolorabilità muscolare. La terapia con statine può essere reintrodotta sette giorni dopo l'ultima dose di acido fusidico. In circostanze eccezionali, quando è necessario l'uso prolungato di acido fusidico per via sistemica, ad esempio per il trattamento di infezioni severe, la necessità di co-somministrazione di pravastatina e acido fusidico deve essere valutata solo caso per caso sotto stretto controllo medico. Sono stati segnalati casi di miopatia, inclusa rabdomiolisi, con l’uso concomitante di pravastatina e colchicina. Di conseguenza, è richiesta un’adeguata cautela nel prescrivere pravastatina con colchicina (vedere paragrafo 4.5). Misurazione della creatinchinasi (CK) ed interpretazione dei risultati: Il controllo routinario della CK o del livello di altri enzimi muscolari non è consigliato nei pazienti asintomatici sottoposti a terapia con statine. Tuttavia, si raccomanda di misurare i livelli di CK prima di iniziare la terapia con le statine nei pazienti con particolari fattori predisponenti, ed in quelli che durante la terapia con statine manifestano sintomatologia muscolare, come di seguito descritto. Se al basale i livelli di CK sono significativamente elevati (5 volte la ULN), devono essere rimisurati dopo circa 5-7 giorni, per confermare i risultati. A seguito della misurazione, i livelli di CK devono essere interpretati nell’ambito di altri potenziali fattori che possono causare danni muscolari transitori, come un esercizio fisico vigoroso o i traumi muscolari. Prima dell’inizio del trattamento: particolare cautela deve essere posta nei confronti di quei pazienti con fattori predisponenti, quali insufficienza renale, ipotiroidismo, anamnesi di tossicità muscolare in seguito all’uso di statine o fibrati, storia personale o familiare di disturbi muscolari ereditari, abuso di alcool. In questi casi, i livelli di CK devono essere misurati prima dell’inizio della terapia. Le misurazioni della CK devono anche essere valutate prima dell’inizio del trattamento nei pazienti di età superiore a 70 anni, soprattutto in presenza di altri fattori predisponenti. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati (5 volte la ULN), il trattamento non deve essere iniziato e i valori devono essere rimisurati dopo 5-7 giorni. I livelli basali della CK possono anche essere utili come riferimento nel caso di un incremento successivo degli stessi, durante la terapia. Durante il trattamento: i pazienti devono essere avvertiti di riferire prontamente la comparsa di dolori muscolari, dolorabilità, sensazione di fiacchezza, crampi. In questi casi devono essere misurati i livelli di CK. Qualora il livello di statina risulti notevolmente elevato (5 volte superiore al limite normale), la terapia con le statine deve essere interrotta. L’interruzione della terapia deve essere presa in considerazione anche se i livelli di CK rimangono 5 volte inferiori o uguali al limite normale, anche qualora la sintomatologia muscolare sia grave e fonte di disagio quotidiano. Se i sintomi si risolvono ed i livelli di CK ritornano nella norma, la terapia con statine può essere ripresa al più basso dosaggio possibile e con un attento monitoraggio. Se, in alcuni pazienti, si sospetta che le affezioni muscolari siano di natura ereditaria, non è consigliabile ripristinare la terapia con statine. Malattia polmonare interstiziale Sono stati riportati casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale con alcune statine, specialmente in caso di trattamento a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). I sintomi possono includere dispnea, tosse secca e decadimento della salute in generale (affaticamento, perdita di peso e febbre). Se si sospetta che un paziente stia sviluppando la malattia interstiziale polmonare la terapia con statine deve essere interrotta. Diabete mellito Alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano la glicemia e, in alcuni pazienti ad alto rischio di sviluppare diabete, possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui è appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, è bilanciato dalla riduzione del rischio vascolare con l’uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento. I pazienti a rischio (glicemia a digiuno 5,6 - 6,9 mmol/L, BMI > 30 kg/m², livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le linee guida nazionali. Eccipienti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.

Farmaci

I.G.FARMAC.di IRIANNI GIUSEPPE

ADRESTAT14CPR 40MG

PRINCIPIO ATTIVO: PRAVASTATINA SODICA

PREZZO INDICATIVO:7,36 €

F.I.R.M.A. SpA

APLACTIN10CPR 20MG

PRINCIPIO ATTIVO: PRAVASTATINA SODICA

PREZZO INDICATIVO:2,00 €

F.I.R.M.A. SpA

APLACTIN14CPR 40MG

PRINCIPIO ATTIVO: PRAVASTATINA SODICA

PREZZO INDICATIVO:6,00 €