IDARUBICINA SAND INF FL 10ML -Interazioni
Idarubicina è un potente mielosoppressore e si può prevedere che i regimi chemioterapici di combinazione con altri agenti dotati di azione simile inducano effetti mielosoppressivi additivi (vedere il paragrafo 4.4). Le alterazioni della funzionalità epatica o renale indotte da terapie concomitanti possono influenzare il metabolismo, la farmacocinetica e l’efficacia terapeutica e/o la tossicità di idarubicina (vedere il paragrafo 4.4). L’uso di idarubicina in chemioterapia di combinazione con altri farmaci potenzialmente cardiotossici, così come l’uso concomitante di altri composti cardioattivi (per esempio i calcio antagonisti), richiede il monitoraggio della funzionalità cardiaca in corso di trattamento (vedere il paragrafo 4.4). Quando la radioterapia viene somministrata contemporaneamente o entro le 2-3 settimane precedenti il trattamento con idarubicina può verificarsi un effetto mielosoppressivo additivo. Uso concomitante controindicato (vedere il paragrafo 4.3)• Vaccino contro la febbre gialla: rischio di malattia sistemica potenzialmente fatale. Uso concomitante non raccomandato (vedere il paragrafo 4.4) • Vaccini vivi attenuati (eccetto quello contro la febbre gialla): rischio di malattia sistemica potenzialmente fatale. Il rischio aumenta nei soggetti già immunosoppressi dalla patologia di base. Usare un vaccino inattivato, laddove disponibile (poliomielite).• Fenitoina e fosfofenitoina: rischio di esacerbazione delle convulsioni derivanti dalla diminuzione dell’assorbimento digestivo di fenitoina dovuta al farmaco citotossico o rischio di aumento della tossicità o di perdita di efficacia del farmaco citotossico a causa dell’aumento del metabolismo epatico dovuto a fenitoina. Uso concomitante da prendere in considerazione • Ciclosporina, tacrolimus: eccessiva immunosoppressione, con rischio di linfoproliferazione. Interazioni comuni a tutti i farmaci citotossici A causa dell’aumento del rischio di trombosi in caso di malattie tumorali, l’utilizzo di un trattamento anticoagulante è frequente. L’elevata variabilità individuale della capacità di coagulazione durante le malattie e l’eventuale interazione tra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antitumorale richiede, se si decide di trattare il paziente con anticoagulanti orali, di aumentare la frequenza di monitoraggio dell’INR (International Normalised Ratio).