FLUDARABINA ACC 1FL2ML 25MG/ML -Avvertenze e precauzioni

FLUDARABINA ACC 1FL2ML 25MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

• Mielosoppressione Grave soppressione midollare, in particolare anemia, trombocitopenia e neutropenia, sono state riscontrate in pazienti trattati con Fludarabina Accord. In uno studio di Fase I con somministrazione endovenosa condotto su pazienti adulti con tumori solidi, il tempo mediano per il raggiungimento del nadir è stato di 13 giorni (intervallo 3 - 25 giorni) per i granulociti e 16 giorni (intervallo 2 - 32 giorni) per le piastrine. La maggior parte dei pazienti presentava compromissione del quadro ematologico al basale a causa della malattia o come conseguenza di precedenti terapie mielosoppressive. Può essere osservata soppressione midollare cumulativa. Anche se la mielosoppressione indotta dalla chemioterapia è spesso reversibile, la somministrazione di fludarabina fosfato richiede un accurato monitoraggio ematologico. La fludarabina fosfato è un potente agente antineoplastico con effetti collaterali tossici potenzialmente significativi. I pazienti in corso di terapia devono essere attentamente controllati allo scopo di evidenziare segni di tossicità ematologica e non ematologica. Si raccomandano controlli periodici del conteggio delle cellule ematiche periferiche allo scopo di identificare l’insorgenza di anemia, neutropenia e trombocitopenia. In pazienti adulti sono stati osservati numerosi casi di ipoplasia o aplasia a carico delle tre linee cellulari del midollo osseo, che hanno portato a pancitopenia e, talvolta, alla morte. Nei casi segnalati la durata della citopenia clinicamente rilevante è rientrata in un intervallo compreso tra circa 2 mesi e circa 1 anno. Questi episodi si sono verificati sia in pazienti precedentemente trattati che in pazienti non trattati precedentemente. Come con altri farmaci citotossici, è necessario prestare cautela nell’impiego di fludarabina fosfato quando si prevede una successiva raccolta di cellule staminali ematopoietiche. • Patologie autoimmuni Indipendentemente dalla presenza nell’anamnesi del paziente di processi autoimmuni o della risposta al test di Coombs, durante o dopo il trattamento con fludarabina si sono verificati fenomeni autoimmuni che hanno posto il paziente in pericolo di vita e talvolta si sono rivelati fatali (vedere paragrafo 4.8). La maggioranza dei pazienti in cui si è verificata anemia emolitica, ha sviluppato una recidiva del processo emolitico dopo la risomministrazione della fludarabina. I pazienti trattati con fludarabina devono essere attentamente monitorati per possibili segni di emolisi. In caso di emolisi si raccomanda l’interruzione della terapia con fludarabina. Emotrasfusione (con sangue irradiato, vedere sopra) e somministrazione di preparazioni contenenti adrenocorticosteroidi rappresentano le misure terapeutiche più comuni per l’anemia emolitica autoimmune. • Compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica, la fludarabina fosfato deve essere usata con cautela, a causa del rischio di tossicità epatica. La fludarabina fosfato deve essere somministrata solo se i benefici attesi sono superiori ai potenziali rischi. Questi pazienti devono essere strettamente monitorati per la comparsa di eventuali segni di un’elevata tossicità, e in tal caso il dosaggio dovrà essere modificato o il trattamento interrotto, se necessario (vedere paragrafo 4.2). • Neurotossicità L’effetto della somministrazione cronica di fludarabina sul sistema nervoso centrale non è noto. Tuttavia, nell’ambito di alcuni studi clinici condotti per periodi di trattamento relativamente lunghi (fino a 26 cicli di terapia), i pazienti hanno tollerato la dose raccomandata. I pazienti devono essere sottoposti ad un attento monitoraggio per possibili segni di effetti neurologici. Nel corso di studi clinici di determinazione della dose in cui è stata somministrata ad alti dosi in pazienti affetti da leucemia acuta, la fludarabina per via endovenosa è stata associata a gravi effetti neurologici, inclusi cecità, coma e morte. La comparsa dei sintomi si è verificata tra 21 e 60 giorni dopo l’assunzione dell’ultima dose. Questa grave tossicità a livello del sistema nervoso centrale è stata osservata nel 36% dei pazienti trattati per via endovenosa con dosi circa quattro volte maggiori (96 mg/m²/die per 5-7 giorni) alla dose raccomandata. Nei pazienti trattati con dosi comprese nell’intervallo della dose raccomandata per la leucemia linfatica cronica (LLC), episodi di grave tossicità a livello del sistema nervoso centrale sono stati osservati raramente (coma, convulsioni e agitazione) o non comunemente (confusione) (vedere paragrafo 4.8). Nell’esperienza successiva alla commercializzazione del prodotto la comparsa di neurotossicità è stata segnalata sia più precocemente che più tardivamente rispetto agli studi clinici. • Sindrome da lisi tumorale La sindrome da lisi tumorale è stata segnalata in pazienti affetti da LLC con grosse masse tumorali. Poichè la fludarabina può indurre una risposta già entro la prima settimana di trattamento, occorre adottare precauzioni nei pazienti che sono a rischio di sviluppare questa complicanza. • Malattia da trapianto contro l’ospite associata a trasfusione La malattia da trapianto contro l’ospite associata a trasfusione (reazione verso l’ospite da parte dei linfociti immunocompetenti trasfusi) è stata osservata dopo trasfusione di sangue non irradiato in pazienti trattati con fludarabina. L’esito fatale come conseguenza di questa malattia è stato segnalato con una frequenza elevata. Pertanto, al fine di minimizzare il rischio di malattia da trapianto contro l’ospite associata a trasfusione, i pazienti che necessitano di emotrasfusioni e che sono o sono stati in terapia con fludarabina devono ricevere esclusivamente sangue irradiato. • Tumore della cute In alcuni pazienti sono stati segnalati casi di peggioramento o riacutizzazione di lesioni tumorali cutanee preesistenti, nonchè la comparsa di nuovi tumori cutanei, durante o successivamente alla terapia con fludarabina. • Stato di salute compromesso Nei pazienti con uno stato di salute compromesso, la fludarabina deve essere somministrata con cautela e dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Ciò riguarda soprattutto i pazienti con grave compromissione della funzionalità midollare (trombocitopenia, anemia, e/o granulocitopenia), immunodeficienza o anamnesi di infezioni opportunistiche. • Danno renale La clearance corporea totale del principale metabolita plasmatico 2-F-ara-A mostra una correlazione con la clearance della creatinina, indicando l’importanza dell’escrezione renale per l’eliminazione del prodotto. I pazienti con ridotta funzionalità renale hanno dimostrato un’aumentata esposizione corporea totale (AUC di 2F-ara-A). Sono disponibili dati clinici limitati sui pazienti con funzionalità renale ridotta (clearance della creatinina < 70 ml/min). La fludarabina deve essere somministrata con cautela in pazienti con insufficienza renale. Nei pazienti con compromissione moderata della funzionalità renale (clearance della creatinina tra 30 e 70 ml/min), la dose deve essere ridotta fino al 50% ed il paziente deve essere accuratamente monitorato (vedere paragrafo 4.2). Il trattamento con fludarabina è controindicato se la clearance della creatinina è < 30 ml/min (vedere paragrafo 4.3). • Anziani Poichè i dati disponibili sull’impiego di Fludarabina Accord nei soggetti anziani (> 75 anni) sono limitati, deve essere usata cautela nella somministrazione di Fludarabina Accord in questi pazienti (vedere anche paragrafo 4.2). Nei pazienti di età uguale o superiore a 65 anni, la misurazione della clearance della creatinina deve essere effettuata prima dell’inizio del trattamento, vedere “Danno renale” e il paragrafo 4.2. • Gravidanza Fludarabina Accord non deve essere somministrata durante la gravidanza se non in caso di effettiva necessità (ad es. situazioni a rischio per la vita della paziente, in mancanza di un trattamento alternativo più sicuro senza compromettere il beneficio terapeutico, o nei casi in cui il trattamento non può essere evitato). Il farmaco può causare danni al feto (vedere paragrafi 4.6 e 5.3). Il medico può considerare di prescrivere l’uso di Fludarabina Accord solo se i benefici potenziali giustificano i possibili rischi per il feto. Le donne devono evitare la gravidanza durante il trattamento con Fludarabina Accord. Le donne in età fertile devono essere informate del rischio potenziale per il feto. • Contraccezione Le donne in età fertile e gli uomini sessualmente attivi devono adottare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo l’interruzione della terapia (vedere paragrafo 4.6). • Vaccinazione Durante e dopo il trattamento con Fludarabina Accord devono essere evitate vaccinazioni con vaccini vivi. • Possibilità di nuovi trattamenti dopo trattamento iniziale con Fludarabina Accord Il passaggio al trattamento con clorambucile nei pazienti non responsivi ad un iniziale trattamento con Fludarabina Accord deve essere evitato, poiché la maggioranza dei soggetti che ha mostrato resistenza a Fludarabina Accord ha mostrato ugualmente resistenza al clorambucile. • Eccipienti Ogni flaconcino di Fludarabina Accord contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg), cioè è essenzialmente “privo di sodio”.

Farmaci

GENZYME Srl

FLUDARA20CPR RIV 10MG

PRINCIPIO ATTIVO: FLUDARABINA FOSFATO

PREZZO INDICATIVO:639,17 €

GENZYME Srl

FLUDARAEV 5FL 50MG

PRINCIPIO ATTIVO: FLUDARABINA FOSFATO

PREZZO INDICATIVO:1.269,65 €