EXEDRINIL 10CPR 250+250+65MG -Gravidanza e allattamento

EXEDRINIL 10CPR 250+250+65MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Gravidanza Non vi sono dati adeguati riguardanti l’uso di CIBALGINA EMICRANIA CEFALEA in donne in gravidanza. Non sono stati eseguiti studi su animali con l’associazione acido acetilsalicilico, paracetamolo e caffeina (vedi sezione 5.3). Acido acetilsalicilico A causa della presenza di acido acetilsalicilico in CIBALGINA EMICRANIA CEFALEA, il suo uso è controindicato nel terzo trimestre di gravidanza (vedi sezione 4.3), e si deve usare cautela quando usato nei 2 primi trimestri di gravidanza. L’inibizione della sintesi di prostaglandine può influenzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio fetale. Dati da studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Si reputa che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post–impianto e della mortalità embrione–fetale. Inoltre, è stata riportata una aumentata incidenza di varie malformazioni, cardiovascolare inclusa, in animali a cui era stato somministrato un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo ed il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato a meno che chiaramente necessario. Se l’acido acetilsalicilico viene usato da una donna che sta cercando il concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere tenuta la più bassa possibile e il trattamento il più breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono avere i seguenti effetti: Sul feto: – Tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso ed ipertensione polmonare); – Disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo–idroamnios. Sulla madre ed il neonato: – Alla fine della gravidanza, possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, effetto antiaggregante che può manifestarsi anche con dosi molto basse; – Inibizione delle contrazioni uterine risultante in rallentato o prolungato travaglio. Di conseguenza, l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Paracetamolo Studi epidemiologici indicano che in normali condizioni terapeutiche il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza. Comunque, deve essere usato solo dopo che sia stata fatta una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Caffeina Si consiglia alle donne gravide di limitare la loro assunzione di caffeina al minimo poiché i dati disponibili sugli effetti della caffeina sul feto umano suggeriscono un rischio potenziale. Allattamento al seno Il salicilato, il paracetamolo e la caffeina sono escreti nel latte materno. A causa del contenuto di caffeina, il comportamento del bambino allattato può essere influenzato (eccitazione, sonno scarso). A causa del salicilato, possono esserci anche potenziali effetti avversi sulla funzione piastrinica nell’infante (può causare lievi sanguinamenti), benché nessuno sia stato mai riportato. Inoltre, ci sono dubbi sull’uso di ASA per il possibile sviluppo della sindrome di Reye negli infanti. Quindi, CIBALGINA EMICRANIA CEFALEA non è raccomandato durante l’allattamento al seno. Fertilità Acido acetilsalicilico C’è qualche evidenza che i prodotti medicinali che inibiscono la ciclo–ossigenasi/sintesi delle prostaglandine possono causare una compromissione della fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione. Ciò è reversibile con la sospensione del trattamento.

Farmaci

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