CARVEDILOLO ZE 28CPR RIV6,25MG -Interazioni

CARVEDILOLO ZE 28CPR RIV6,25MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Interazioni farmacocinetiche Carvedilolo è un substrato nonché inibitore della glicoproteina-P. Quindi la biodisponibilità dei farmaci trasportati dalla glicoproteina-P può essere aumentata dalla concomitante somministrazione di carvedilolo. Inoltre, la biodisponibilità di carvedilolo può essere modificata da induttori o da inibitori della glicoproteina-P. Farmaci che inducono o inibiscono gli enzimi del citocromo P450 I pazienti trattati con farmaci che inducono (per esempio rifampicina e barbiturici) o inibiscono (per esempio cimetidina, ketoconazolo, fluoxetina, aloperidolo, verapamil, eritromicina) gli enzimi del citocromo P450 devono essere attentamente monitorati durante il trattamento concomitante con carvedilolo in quanto le concentrazioni sieriche di carvedilolo possono essere ridotte da induttori enzimatici e aumentate da inibitori enzimatici. Gli inibitori, così come gli induttori di CYP2D6 e CYP2C9, possono modificare in modo stereoselettivo il metabolismo sistemico e/o presistemico del carvedilolo, provocando aumentate o ridotte concentrazioni plasmatiche di R e S-carvedilolo. Alcuni esempi osservati in pazienti o in soggetti sani sono elencati di seguito, ma la lista non è esaustiva. Glicosidi cardioattivi È stato osservato un aumento dei livelli di digossina allo "steady state" di circa il 16% e della digitossina di circa il 13% in pazienti ipertesi in connessione con l’uso concomitante di carvedilolo e digossina. Sia la digossina che il carvedilolo rallentano la conduzione AV. Si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina quando si inizia o si interrompe il trattamento con carvedilolo, o durante l’aggiustamento del dosaggio (vedere paragrafo 4.4). Rifampicina In uno studio condotto in 12 soggetti sani, la somministrazione di rifampicina ha diminuito i livelli plasmatici di carvedilolo di circa il 70%, molto probabilmente per induzione della glicoproteina-P determinando una diminuzione dell’assorbimento intestinale di carvedilolo. Ciclosporina Due studi condotti in pazienti sottoposti a trapianto renale e cardiaco, trattati con ciclosporina orale, hanno mostrato un aumento delle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina dopo l’inizio del trattamento con carvedilolo. In circa il 30% dei pazienti, la dose di ciclosporina è stata ridotta per mantenere le concentrazioni di ciclosporina all’interno dell’intervallo terapeutico, mentre nel resto dei pazienti non è stato necessario alcun aggiustamento. In media, la dose di ciclosporina in questi pazienti è stata ridotta di circa il 20%. A causa dell’ampia variabilità individuale nell’aggiustamento posologico richiesto, si raccomanda di monitorare attentamente le concentrazioni plasmatiche di ciclosporina dopo l’inizio della terapia con carvedilolo e di aggiustare la dose di ciclosporina in modo appropriato. Amiodarone Nei pazienti con insufficienza cardiaca, l’amiodarone ha determinato una riduzione della clearance di S-carvedilolo, probabilmente a seguito dell’inibizione del CYP2C9. La concentrazione media plasmatica di R-carvedilolo non ha subito modifiche. Conseguentemente, vi è un rischio potenziale di aumentato blocco dei recettori beta provocato da un’aumentata concentrazione di S-carvedilolo nel plasma. Fluoxetina In uno studio randomizzato, cross-over, effettuato su 10 pazienti con insufficienza cardiaca, la somministrazione contemporanea di fluoxetina, un forte inibitore del CYP2D6, ha determinato un’inibizione stereoselettiva del metabolismo del carvedilolo con un aumento del 77% nell’AUC media dell’enantiomero R (+). Tuttavia, non sono state osservate differenze tra i gruppi di trattamento per quanto riguarda gli eventi avversi, la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Interazioni farmacodinamiche Antidiabetici inclusa l’insulina L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina e dei farmaci antidiabetici orali può essere intensificato. I sintomi dell’ipoglicemia possono essere mascherati o attenuati (specialmente la tachicardia). Pertanto si raccomanda un regolare monitoraggio del glucosio ematico nei pazienti diabetici. Agenti che riducono le catecolamine I pazienti che assumono sia agenti con proprietà beta-bloccanti sia un medicinale che può ridurre le catecolamine (per esempio reserpina, guanetidina, metildopa, guanfacina e gli inibitori della monoamino-ossidasi, tranne gli inibitori MAO-B) devono essere attentamente monitorati per i segni di ipotensione e/o di bradicardia grave. Digossina L’uso combinato di beta-bloccanti e digossina può determinare un ulteriore prolungamento del tempo di conduzione atrioventricolare (AV). Verapamil, diltiazem, amiodarone o altri antiaritmici Casi isolati di disturbo della conduzione, raramente con compromissione emodinamica, sono stati osservati in pazienti che stanno assumendo carvedilolo e diltiazem (orale), verapamil e/o amiodarone. Come con gli altri beta-bloccanti, un attento monitoraggio dell’ECG e della pressione arteriosa devono essere intrapresi quando vi è co-somministrazione con calcio-antagonisti del tipo verapamil e diltiazem, in quanto il rischio di disturbi della conduzione AV o il rischio di insufficienza cardiaca sono aumentati (effetto sinergico). Occorre eseguire un attento monitoraggio quando carvedilolo è co-somministrato, sia con antiaritmici di classe I o amiodarone (orale). Bradicardia, arresto cardiaco e fibrillazione ventricolare sono stati riportati subito dopo l’inizio del trattamento con beta-bloccanti nei pazienti trattati con amiodarone. C’è il rischio di insufficienza cardiaca in caso di terapia endovenosa concomitante con antiaritmici di classe Ia o Ic. Clonidina La somministrazione concomitante di clonidina e agenti con proprietà beta-bloccanti può potenziare gli effetti di riduzione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Quando il trattamento concomitante con agenti aventi proprietà beta-bloccanti e clonidina deve essere interrotto, l’agente beta-bloccante deve essere interrotto per primo. La terapia con clonidina può essere interrotta alcuni giorni dopo diminuendo gradualmente il dosaggio. Calcio-antagonisti (vedere paragrafo 4.4) Casi isolati di disturbo della conduzione (raramente con compromissione emodinamica) sono stati osservati quando carvedilolo è somministrato in associazione con diltiazem. Come osservato per altri agenti con proprietà beta-bloccanti, se carvedilolo deve essere somministrato per via orale con calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, si raccomanda il monitoraggio dell’ECG e della pressione arteriosa. Altri farmaci antiipertensivi Come osservato per altri agenti con attività beta-bloccante, carvedilolo può potenziare l’effetto di altri medicinali somministrati in associazione aventi azione antiipertensiva (per esempio antagonisti del recettore αlfa-1) o per i quali l’ipotensione fa parte del profilo dei propri effetti indesiderati, come barbiturici, fenotiazine, antidepressivi triciclici, agenti vasodilatatori e alcol. Anestetici inalatori Un attento monitoraggio dei segni vitali è raccomandato durante l’anestesia a causa della sinergia inotropa negativa e degli effetti ipotensivi di carvedilolo e dei farmaci anestetici (vedere paragrafo 4.4). FANS L’uso concomitante di farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) e degli antagonisti beta-adrenergici può determinare un aumento della pressione arteriosa e una riduzione del controllo della stessa pressione. Broncodilatatori beta-agonisti I farmaci beta-bloccanti non cardio-selettivi si oppongono agli effetti broncodilatatori dei broncodilatatori beta-agonisti. Si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti. Diidropiridine La somministrazione di diidropiridine e carvedilolo deve essere eseguita sotto attenta supervisione, poiché sono stati segnalati insufficienza cardiaca e grave ipotensione. Nitrati Aumentati effetti ipotensivi. Estrogeni e corticosteroidi L’effetto antiipertensivo del carvedilolo viene ridotto dalla ritenzione di acqua e di sodio. Simpaticomimetici con effetti alfa-mimetici e beta-mimetici Rischio di ipertensione e di eccessiva bradicardia. Ergotamina Aumentata vasocostrizione. Agenti bloccanti neuromuscolari Aumentato blocco neuromuscolare.

Farmaci

SO.SE.PHARM Srl

ACARDEN28CPR 12,5MG

PRINCIPIO ATTIVO: CARVEDILOLO

PREZZO INDICATIVO:7,96 €

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CARAVEL28CPR 6,25MG

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SPA (SOC.PRO.ANTIBIOTICI) SpA

CARAVEL30CPR 25MG

PRINCIPIO ATTIVO: CARVEDILOLO

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