BISOPROLOLO MY 28CPR 1,25MG -Interazioni
Combinazioni non raccomandate Calcio antagonisti tipo verapamil ed in minore entità tipo diltiazem: influenza negativa sulla contrattilità e sulla conduzione atrioventricolare. La somministrazione di verapamil per via endovenosa in pazienti sottoposti a trattamento con betabloccanti può produrre una grave forma di ipotensione e blocco atrioventricolare. Farmaci antiaritmici di classe I (es. chinidina, disopiramide; lidocaina, fenitoina; flecainide, propafenone): l’effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare può essere potenziato e l’effetto inotropo negativo aumentato. Farmaci antipertensivi ad azione centrale quali clonidina ed altri (es. metildopa, moxonidina, rilmenidina): l’uso simultaneo di farmaci antipertensivi ad azione centrale può portare ad un peggioramento dell’insufficienza cardiaca attraverso una diminuzione del tono simpatetico centrale (riduzione della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca, vasodilatazione). L’interruzione improvvisa della terapia, in particolare se precedente alla sospensione dei betabloccanti, può aumentare il rischio di "ipertensione di rimbalzo". Combinazioni da adottare con cautela Calcio antagonisti del tipo diidropiridina come felodipina e amlodipina: l’uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e non si può escludere un aumento del rischio di un ulteriore deterioramento della funzione della pompa ventricolare in pazienti con insufficienza cardiaca. Farmaci antiaritmici di classe III (es. amiodarone): l’effetto sul tempo di conduzione atrio–ventricolare può essere potenziato. Betabloccanti ad uso topico (es. gocce oculari per il trattamento del glaucoma) possono sommarsi agli effetti sistemici del bisoprololo. Farmaci parasimpatomimetici: l’uso concomitante può aumentare il tempo di conduzione atrio–ventricolare ed il rischio di bradicardia. Insulina e farmaci antidiabetici per uso orale: intensificazione dell’effetto di abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue. Il blocco dei beta–adrenorecettori può mascherare i sintomi di ipoglicemia. Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa ed aumento del rischio di ipotensione (per ulteriori informazioni sull’anestesia generale, vedere anche paragrafo 4.4.). Glicosidi digitalici: aumento del tempo di conduzione atrio–ventricolare, riduzione della frequenza cardiaca. Farmaci antinfiammatori non–steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l’effetto ipotensivo del bisoprololo. Agenti β–simpatomimetici (es. isoprenalina, dobutamina): in combinazione con il bisoprololo possono ridurre gli effetti di entrambi gli agenti. Attivatori simpatomimetici di entrambi gli adrenorecettori β– e α– (es. noradrenalina, adrenalina): in combinazione con il bisoprololo possono rendere visibili gli effetti vasocostrittori mediati dagli α–adrenocettori degli agenti portando a un aumento della pressione sanguigna e all’aggravamento della claudicazione intermittente. Tali interazioni sono ritenute più probabili con i betabloccanti non selettivi. L’uso concomitante di agenti antipertensivi così come di altri farmaci capaci di ridurre la pressione sanguigna (es. antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine) può aumentare il rischio di ipotensione. Combinazioni da prendere in considerazione Meflochina: aumento del rischio di bradicardia Inibitori delle monoamminossidasi (eccetto inibitori MAO–B): potenziato effetto ipotensivo degli agenti betabloccanti, ma anche possibile rischio di crisi ipertensive.