Bocca, igiene del cavo orale
La salute del cavo orale riveste un’importanza notevole sulla qualità di vita di una persona: si pensi solo al piacere di un bel sorriso o al disturbo di un alito “pesante”. Inoltre, alcune condizioni quali il diabete, l’insufficienza renale, l’uso di antibiotici, la chemioterapia e l’ossigenoterapia possono agire negativamente sul cavo orale creando difficoltà alla […]
La salute del cavo orale riveste un’importanza notevole sulla qualità di vita di una persona: si pensi solo al piacere di un bel sorriso o al disturbo di un alito “pesante”. Inoltre, alcune condizioni quali il diabete, l’insufficienza renale, l’uso di antibiotici, la chemioterapia e l’ossigenoterapia possono agire negativamente sul cavo orale creando difficoltà alla parola o alla deglutizione, con conseguenze che sono facilmente immaginabili. Una cattiva igiene della bocca può causare infiammazioni alle gengive e ai denti, con formazione di placca e carie, e può anche predisporre a infezioni polmonari.
Per una buona igiene della bocca
Spazzolare i denti È una regola fondamentale; va fatto almeno due volte al giorno, preferibilmente al risveglio e prima di coricarsi, come pratica ideale per la rimozione della placca.
Lo spazzolino ideale deve essere piccolo e morbido, per minimizzare il rischio di traumi gengivali.
Sostanze utilizzate per la pulizia della bocca
Il dentifricio al fluoro è sicuro ed efficace nella prevenzione della carie, se utilizzato almeno due volte al giorno. Una soluzione di bicarbonato di sodio è in grado di dissolvere il muco viscoso purché utilizzato nelle giuste diluizioni (un cucchiaino di bicarbonato in un bicchiere di acqua), altrimenti può creare ustioni superficiali e modificare la normale composizione chimica della bocca favorendo le infezioni. I prodotti a base di glicerina non sono consigliabili per il loro effetto disidratante e irritante sulle mucose (purtroppo nei dentifrici reperibili in commercio la glicerina è sempre presente, fatta eccezione per alcuni prodotti), inoltre la sua acidità tende a decalcificare i denti e a modificare l’ambiente, favorendo lo sviluppo di infezioni opportunistiche. L’acqua ossigenata può essere adoperata su indicazione del dentista o del medico per pulire le ferite nel cavo orale; grazie alla capacità di sviluppare schiuma è infatti un ottimo detergente e disinfettante. In commercio esistono soluzioni pronte all’uso che evitano qualsiasi tipo di errore di diluizione; in linea di massima bastano circa 10 ml di prodotto (mezzo tappo della soluzione da 300 ml) da tenere in bocca e da sputare dopo un minuto. L’acqua ossigenata è utile a rimuovere detriti e placca sulla lingua, ma non deve essere impiegata sulle ferite del cavo orale in fase di guarigione in quanto danneggia le cellule; può favorire lo sviluppo di funghi; non si adopera per la pulizia giornaliera.
Un altro prodotto utilizzato è la clorexidina in soluzione. In commercio esistono molte preparazioni la cui forma più semplice è il collutorio; si versano 10 ml di soluzione nell’apposito bicchierino e si sciacqua la bocca per circa un minuto due volte al giorno; il prodotto non va diluito, né deglutito. La clorexidina possiede una buone azione antimicrobica favorendo la prevenzione della carie. Può essere adoperata nell’igiene orale in quanto la sua capacità di distruzione dei batteri la rende un ottimo prodotto, ma un uso prolungato tende a macchiare i denti di una colorazione marrone (che scompare sospendendo l’applicazione del prodotto) e ad alterare la percezione del sapore dei cibi.
Un ultimo prodotto da impiegare nella cura della bocca è la soluzione salina isotonica (soluzione fisiologica), che promuove la guarigione delle ferite stimolando il tessuto sano in fase di guarigione (tessuto di granulazione). Si può acquistare in farmacia o preparare in casa sciogliendo 9 grammi di sale da cucina in un litro di acqua naturale.
Cura della dentiera
La cura della dentiera è molto importante per la salute della bocca e per la prevenzione delle infezioni.
In linea di massima, la protesi deve essere detersa con spazzolino e dentifricio almeno una volta al giorno, ma in commercio sono reperibili prodotti in compresse effervescenti per ottenere una pulizia più efficace. Queste di solito vengono sciolte in acqua e lasciate agire per contatto con la dentiera tutta la notte; è d’obbligo il risciacquo accurato della protesi prima di utilizzarla.
Anche il contenitore che alloggia la dentiera deve essere lavato con sapone e asciugato accuratamente almeno una volta alla settimana, al fine di prevenire la crescita al suo interno di microrganismi che possono causare infezioni.
L’igiene del cavo orale nei soggetti affetti da demenza
I pazienti affetti da demenza hanno importanti disturbi di comprensione e di comunicazione, per cui aiutarli a mantenere ben curata la bocca diventa un’impresa ardua, un po’ per la difficoltà a far capire loro ciò che si sta facendo, un po’ per la tendenza a sottovalutare questo aspetto.
I maggiori problemi si riscontrano nelle strutture per anziani nelle quali, oltre alla difficoltà legata alla malattia, si inserisce anche una generale mancanza di tempo da parte del personale. In questi soggetti le conseguenze complessive dell’igiene orale sullo stato di salute sono particolarmente importanti, in quanto se essi non possono comunicare, per esempio, il dolore presente ai denti o alla bocca finiscono per cessare di alimentarsi, incorrendo rapidamente nella malnutrizione e nella disidratazione.
Anche i farmaci utilizzati per tranquillizzare l’individuo agitato nel lungo periodo possono produrre effetti collaterali importanti, quali movimenti involontari grotteschi a carico degli arti superiori, inferiori e della bocca. Questa cosiddetta discinesia buccale è una sorta di continuo “ruminare” che alla lunga danneggia i denti e la protesi e crea secchezza della bocca (xerostomia) esponendo la mucosa al rischio di infezioni e lesioni. Inoltre, si sa per certo che le malattie a carico delle gengive e dell’osso (paradentosi) sono associate all’insorgenza di patologie cardiovascolari.
Comportamenti quali mordere e succhiare lo spazzolino, incapacità di aprire la bocca a comando o di rimuovere lo spazzolino dalla bocca senza creare danni e aggressività verso chi presta assistenza sono solo alcuni dei problemi che si incontrano quotidianamente. Bisogna poi aggiungere la difficoltà di deglutizione (disfagia) riscontrabile con una certa frequenza e che richiede un approccio assistenziale da parte di personale esperto, al fine di evitare inalazioni di liquidi o di collutori e relative polmoniti.
Chi presta assistenza dovrà controllare regolarmente la bocca del paziente, utilizzare spray alla clorexidina, dentifricio e acque al fluoro, e anche spray sostitutivi della saliva per prevenire lesioni causate dalla secchezza. [M.R.]