Un rituale e la meditazione per capire chi sei e cosa vuoi veramente

La meditazione ci aiuta a riconnetterci con noi stessi, superando i condizionamenti della società in cui viviamo, i retaggi dell’ambiente famigliare in cui siamo cresciuti



Ti sei mai chiesta se gli obiettivi che ti sei posta nella vita sono davvero quello che desideri e realizzano ciò che sei? In modo più diretto: cosa ti rende veramente felice? La risposta potrebbe essere scontata ma, spesso, mette a tacere quella insoddisfazione di fondo che ti fa pensare: “ma come, ho tutto per essere appagata (salute, famiglia, un buon lavoro, relazioni sociali), eppure non lo sono…”. Per capire chi sei e cosa vuoi veramente, Sara Bigatti, insegnante di yoga, ti spiega perché è importante ascoltare la voce del proprio cuore, grazie alla pratica della meditazione: «È quello stato mentale che ci aiuta a riconnetterci con noi stessi, superando i condizionamenti della società in cui viviamo, i retaggi dell’ambiente famigliare in cui siamo cresciuti, la paura di deludere le aspettative altrui o i compromessi emotivi per sentirci accettati».


Fai spazio al silenzio

«Nella nostra società siamo sempre di corsa, soprattutto mentalmente. Incalzati dallo stress, facciamo fatica a fermarci, a placare il flusso incessante dei pensieri. Invece, per entrare in contatto con il nostro vero io dobbiamo prenderci il tempo per entrare in uno spazio interiore più autentico. Magari non avremo subito le risposte che cerchiamo, ma ritroveremo quella lucidità così preziosa quando abbiamo bisogno di fare chiarezza, non solo per prendere una decisione importante ma anche per gestire le scelte quotidiane», continua Sara.

Non possiamo però pretendere che la nostra mente, costantemente sovra stimolata, si liberi subito del vissuto, dei ripensamenti sul passato e delle preoccupazioni per il futuro: «Dobbiamo perciò favorire la capacità di stare nel momento presente», chiarisce l’insegnante di yoga. «Ed è a questo che serve il rituale, cioè quell’insieme di gesti fisici che ci aiuta a focalizzarci sul qui ed ora e a entrare in uno stato meditativo».

Una pratica che non ha nessun significato religioso, ma un passaggio che invia il segnale di “stop” a tutte le nostre sovrastrutture mentali e crea le condizioni per connettersi con il proprio cuore.


Personalizza il tuo rituale

Sta a te sceglierlo: potrebbe essere sedersi in quell’angolo della casa in cui nessuno ti disturba e sei circondata da oggetti a te cari. Puoi accendere una candela o diffondere il profumo di un incenso oppure far vibrare una campana tibetana.

«Meditare, questo momento tutto nostro che dovrebbe entrare a far parte della quotidianità, spesso però spaventa le persone. Che si immaginano la fatica di stare immobili per lungo tempo, completamente estraniati dal mondo. Ecco perché consiglio di iniziare con 5 minuti, praticando con gli occhi chiusi», sottolinea Sara.

Tra rituale e meditazione ti basteranno una decina di minuti; fattibile, anzi necessario, anche per chi è sempre a rincorrere l’orologio. (Sperimentala, seguendo il video che la nostra esperta di yoga ha preparato per Starbene).


Il momento migliore per meditare

Potrebbe essere la mattina, appena svegli, proprio perché la mente non è ancora sovraccarica e affaticata.

«Si può fare anche a letto; sistemandosi però con la schiena bella dritta, magari seduti su un cuscino. Così da assumere una posizione che ci mantenga presenti. Se però il risveglio non è il tuo momento più favorevole, va bene anche la sera prima di andare a dormire. Liberandoti dalla “confusione” di pensieri e sentimenti legati alla quotidianità, la meditazione ti aiuterà a riposare meglio».


I profumi che calmano la mente

Usare un incenso o degli olii essenziali profumati contribuisce a creare una situazione di tranquillità, perché l’olfatto è il senso che, più rapidamente, ci ricollega a ricordi e sensazioni di benessere. «La scelta della fragranza è soggettiva ma è importante che, sia per gli oli essenziali sia per i bastoncini di incenso, si scelgano prodotti naturali, estratti dalle piante che, diffondendosi, restituiscono le vibrazioni benefiche della natura», spiega Sara Bigatti, insegnante di yoga.

Il franchincenso, per esempio, noto anche come olibano, è una resina aromatica che emana un profumo balsamico e speziato, dalle proprietà calmanti e antidepressive. In India, la profumazione più usata per la meditazione è il Nag Champa. Favoriscono la meditazione anche l’olio essenziale di lavanda, abete bianco e alloro, che si trovano anche in preparazioni miste. «A volte con l’aggiunta della rosa, fragranza indicata in quei momenti in cui abbiamo bisogno di dolcezza verso noi stessi. Soprattutto se tendiamo a giudicarci troppo severamente», conclude l’esperta.



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