Aneurisma aortico

L’aorta è la maggiore arteria del nostro corpo, una sorta di “tubo” che parte dal cuore e trasporta il sangue ossigenato che sarà distribuito in tutto l’organismo. Dall’aorta che attraversa il torace e l’addome si dipartono le arterie principali che portano il sangue alle varie parti del corpo. Si parla di aneurisma quando l’arteria è […]



L’aorta è la maggiore arteria del nostro corpo, una sorta di “tubo” che parte dal cuore e trasporta il sangue ossigenato che sarà distribuito in tutto l’organismo. Dall’aorta che attraversa il torace e l’addome si dipartono le arterie principali che portano il sangue alle varie parti del corpo. Si parla di aneurisma quando l’arteria è dilatata; nel caso dell’aorta il termine viene impiegato quando le dimensioni sono uguali o superiori a 3 cm, con qualche piccola differenza tra soggetti di corporatura grande o piccola e tra uomini e donne.


Cause

Nella quasi totalità dei casi le cause sono comuni a quelle di altre malattie cardiovascolari: ipertensione arteriosa, fumo, elevati livelli di colesterolo nel sangue. Vi sono tuttavia anche cause eccezionali: esiti di traumi da incidenti che hanno determinato un danno alla parete dell’aorta, rarissime malattie genetiche che causano una debolezza delle pareti dei vasi sanguigni, infezioni che colpiscono l’arteria e così via. L’aneurisma dell’aorta è molto più frequente negli uomini che nelle donne. La localizzazione nel tratto addominale è molto più comune rispetto all’aorta toracica.


Segni e sintomi

Nella maggior parte dei casi l’aneurisma non dà alcun disturbo e viene scoperto per caso, per lo più eseguendo un’ecografia addominale per altri motivi. Anche i segni sono molto limitati: l’aorta è posta in profondità e, in genere, solo dilatazioni molto grandi sono facilmente apprezzabili palpando l’addome (si rileva una “massa” pulsante); naturalmente questo può non essere vero nei soggetti magri, dove, con una pressione decisa della mano, si può sentire (anche in condizioni normali) l’aorta che pulsa. Come per le altre malattie cardiovascolari, l’aneurisma è più frequente con l’aumentare dell’età (secondo alcuni studi, quasi un individuo su 10 in età superiore ai 65 anni). Molte persone, quindi, hanno un aneurisma senza saperlo e possono anche vivere tutta la loro esistenza senza aver alcun problema; in altri soggetti invece un aneurisma aortico può causare dolore con diversi meccanismi. Se la parte dilatata della parete arteriosa coinvolge l’origine di arterie destinate a importanti parti del corpo, per esempio l’intestino o gli arti inferiori, è possibile che il flusso di sangue sia ridotto con conseguente inadeguato apporto di ossigeno (ischemia) soprattutto quando vi sono maggiori necessità di irrorazione sanguigna (per esempio nella digestione, se è interessata la grande arteria che va all’intestino, o negli sforzi fisici se sono interessate e compromesse le arterie dirette agli arti inferiori): in questi casi può comparire dolore soprattutto in circostanze quali al periodo successivo ai pasti o il cammino veloce. In altri casi accade che la parete dell’aorta venga bruscamente dilatata o danneggiata per improvviso e grave aumento della pressione sanguigna o per “scollamento” dei vari strati che costituiscono la parete stessa: compare allora un dolore acuto e, solitamente, improvviso. Se l’aneurisma è molto grande può anche comprimere o “erodere” le strutture circostanti, causando dolore.


Rischi

La più temibile conseguenza di un aneurisma è la sua rottura, con conseguente grave e pericolosissima emorragia interna. Si tratta di una circostanza fortunatamente rara e il rischio è strettamente legato alla dimensione dell’aneurisma e alla velocità con cui essa aumenta: la probabilità di una rottura è molto bassa per piccoli aneurismi (3-4 cm), ma diventa preoccupante in caso di grandi dilatazioni (oltre 6-7 cm). Un altro problema è costituito dal fatto che, a volte, nella parete interessata dalla dilatazione aneurismatica può formarsi un trombo, con rischio di embolie.


Diagnosi

Il semplice esame “esterno” da parte del medico, solo in casi eccezionali, è in grado di stabilire con certezza la presenza di un aneurisma. L’ecografia è il primo e, quasi sempre, l’unico esame necessario per identificare un aneurisma addominale. In casi particolari il medico può richiedere una TAC o una risonanza magnetica (RM). Un po’ più complessa la diagnosi di un aneurisma del tratto toracico dell’aorta, che impone il ricorso a ecografia transesofagea, TAC o RM.


Trattamento

La cura dell’aneurisma consiste nel “riparare” l’aorta quando il rischio di rottura è particolarmente elevato; l’intervento urgente in caso di rottura già in atto è possibile, ma le percentuali di successo sono molto più basse. Dato che l’intervento di riparazione dell’aorta comporta, come qualsiasi atto chirurgico, un certo rischio di vita, il medico proporrà d’intervenire quando il vantaggio dell’intervento è chiaramente maggiore del rischio dell’intervento stesso. La decisione sarà presa quindi volta per volta, a seconda delle singole situazioni. [A.F.]