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Bevi abbastanza? Per scoprirlo occhio a questi 3 segnali

Quando avverti sete è segno che l’organismo ha già problemi di disidratazione. Il nostro consiglio è quello di bere anche quando si presentano questi 3 campanelli d’allarme. Scopri, inoltre, in quali situazioni l’acqua è una tua grande alleata

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di Roberta Raviolo


Dieci bicchieri di acqua al giorno è la quantità che gli esperti raccomandano per rispondere alle esigenze di idratazione del corpo. E quando fa caldo e la sudorazione aumenta, si dovrebbe arrivare almeno a dodici bicchieri.

Non bisogna aspettare di avere sete: «Quando ci si rende conto di avere la bocca secca, significa che l’organismo è già in parte disidratato», avverte la dottoressa Diana Scatozza, medico specialista in Scienza dell’alimentazione e professional counselor nutrizionale a Milano. «La sete è, infatti, il segnale che si è in carenza idrica». Ma è possibile evitare di arrivare al limite e prevenire? Scopri quali sono gli altri 3 segnali che indicano la carenza di acqua nel corpo.


1. L’alito non è fresco

L’alito poco gradevole è il segnale di un'igiene orale poco accurata, ma anche un sintomo che non si beve abbastanza. Se si è disidratati, infatti, l’organismo trattiene il poco liquido negli organi vitali e le zone periferiche sono le prime a restare asciutte.

In questo caso la salivazione è scarsa e non favorisce la rimozione dei batteri presenti nella bocca, su lingua, gengive, mucose interne delle guance. Bere aiuta invece a eliminare eventuali residui di cibo che, attaccati dai germi presenti nel cavo orale, vanno incontro a fermentazione e causano cattivo odore.

«Un bicchiere di acqua a piccoli sorsi regala immediatamente un alito più fresco», consiglia la dottoressa Scatozza. «Per migliorare l’effetto si possono aggiungere due foglie di menta oppure di basilico, ricche di oli essenziali dal gradevole profumo».


2. Sei stanca e irritabile

Ti senti stanca, nervosa, demotivata? Sicuramente sarà il caldo, ma è possibile che tu sia anche un po’ disidratata. Se il corpo è in carenza di liquidi, il sistema nervoso è tra i primi a risentirne.

Le cellule nervose, infatti, i neuroni, sono formati quasi completamente di acqua e hanno bisogno di rifornimenti costanti per non disidratarsi. Se questo succede non riescono più a comunicare correttamente tra di loro attraverso le sinapsi. Ecco perché non hai nemmeno voglia di leggere quel libro che ti appassiona tanto.

Come rimediare? «In questi casi bere almeno due bicchieri d’acqua riporta rapidamente a un migliore livello di idratazione», dice l’esperta. «Inoltre, poiché i neuroni richiedono anche energia, si può aggiungere del succo di frutta per assicurarsi un po’ di zucchero di pronto consumo». Un po’ di relax in posizione sdraiata favorisce l’afflusso di liquido al cervello.


3. La pelle è secca e fragile

Non è solo colpa del sole o dell’aria condizionata: quando la pelle del viso e del corpo tira e prude, probabilmente gli strati più profondi hanno bisogno di acqua. Hai voglia ad applicare creme idratanti: servono, certamente, ma prima comincia a bere di più nell’arco della giornata.

Le cellule dell’epidermide per essere toniche devono contenere almeno il 75% di acqua, altrimenti si sgonfiano come palloncini. Una percentuale sufficiente di acqua, inoltre, garantisce la corretta circolazione del sangue in queste zone e l’afflusso di sostanze nutritive.

Per sapere se devi bere di più, fai il test del pizzicotto, afferrando il dorso della mano con pollice e indice, poi rilascia la stretta. Se restano grinze vuol dire che devi bere di più.

«Un bicchiere ogni tanto non è sufficiente però, perché la cute richiede un regolare apporto idrico», precisa la dottoressa Scatozza. «Inizia a bere di più dal mattino. Se non ti piace la semplice acqua punta su tè freddo senza zucchero aggiunto, spremute di arancia o di pompelmo diluita con acqua, oppure un bicchiere di latte scremato». Sono tutte bevande che apportano liquidi ma anche minerali e vitamine che fanno bene alla pelle.


L'acqua è un'alleata se soffri di cistite...

Urine torbide, dolore alla minzione, necessità di correre spesso a fare pipì: la cistite è causata da batteri, ma bere poco ne favorisce l’insorgenza. I liquidi assunti, infatti, rendono le urine meno dense e attivano la funzionalità renale, favorendo la minzione frequente e quindi eliminando i microbi responsabili dell’infezione. Se, invece, fai poca pipì, i batteri restano più facilmente a contatto con le pareti della vescica ed è più facile essere soggetta a cistite.

«Una corretta assunzione di acqua nel corso della giornata aiuta a prevenire la cistite», assicura l’esperta. «Sì anche a bere succo di mirtillo o consumare questo frutto: i mirtilli contengono un enzima che svolge una azione disinfettante e antibatterica».


... e di crampi

Un'idratazione insufficiente può essere responsabile di dolorosi crampi che ti colgono ai polpacci o alle dita dei piedi mentre ti alleni, oppure durante la notte. Succede perché se i tessuti nervosi e muscolari non sono abbastanza idratati, vanno incontro a uno stato di sofferenza che ne impedisce la corretta funzionalità e quindi sono meno elastici e si contraggono.

Cerca quindi di bere di più, soprattutto prima dell’allenamento e nella seconda parte della giornata se i crampi compaiono nelle ore notturne. «Oltre a bere abbastanza, è utile anche consumare frutta ricca di acqua e di potassio, come melone, ananas, anguria e banana. Questo minerale, infatti, migliora la contrattilità delle fibre muscolari», conclude la dottoressa Scatozza. «Vanno invece limitati gli energy drink o i troppi caffè freddi shakerati. Anche se regalano impressione di refrigerio, sono ricchi di caffeina e quindi espongono a disidratazione».


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