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Crema al caffè, un goloso (e calorico) spuntino

Spopola nei bar, ma contiene molti grassi e zuccheri. Ecco perché non è un sostituto del classico espresso

credits: istock



Fresche, golose e morbide come un dessert, le creme caffè spopolano nei bar di questa estate. Piacciono così tanto che molti ne consumano 3-4 al giorno, al posto del solito espresso, senza domandarsi quali ingredienti nascondono e quante calorie apportano.

«Sono preparate con miscele in polvere pronte per l’uso, a base di caffè solubile, latte scremato reidratato, zucchero, addensanti naturali (come la colla di pesce) e una buona dose di grassi», spiega il dottor Massimo Spattini, specialista in scienza dell’alimentazione a Parma.

«Un bicchierino da 60 ml fornisce 15 g di zuccheri sotto forma di sciroppo di glucosio o fruttosio, molto usati dall’industria alimentare.

E i grassi? Qui arriva la nota dolente. Circa il 30% della morbida crema è composto da panna di latte o da grassi vegetali derivati dallolio di palma, e perciò saturi come quelli di origine animale, addizionati per aumentarne la cremosità e la “palatabilità”».


Calorie a confronto 

Se mettiamo il classico espresso e la crema caffè sul piatto della bilancia,  il primo è sicuramente più dietetico: con un cucchiaino raso di zucchero apporta solo 20 calorie contro le 200 della pannosa rivale.

«Per questa ragione, le creme caffè non devono essere considerate un sostituto dell’espresso ordinato al bar al mattino o dopo pranzo, ma viste come un gelato o un dessert, da consumare con moderazione. Per esempio a merenda, come goloso spuntino, o alla sera al posto del cono da passeggio», avverte Spattini.


«La dose massima è di due creme al caffè al giorno, se non si vuole attentare alla linea e assumere troppi grassi che fanno salire colesterolo e trigliceridi». 


L’ alternativa light? La cremolata 

ridurre le calorie senza rinunciare al piacere? Scegli una cremolata, una via di mezzo tra una crema e una granita. «Contiene anch’essa 15-20 g di zuccheri, ma proporzionalmente in quantità minore perché disciolti nella grande percentuale di acqua (70-80%) necessaria alla formazione dei cristalli di ghiaccio», consiglia il dottor Spattini.

«Rispetto alla crema caffè la quota di grassi è nettamente inferiore (circa un quarto), anche se le cremolate e persino le granite industriali non rinunciano all’inconfondibile cremosità offerta dall’aggiunta di olio di palma». 


E non scordarti della caffeina

Gustata come una pausa refrigerante, tendiamo a dimenticare che anche la crema caffè contiene un’alta percentuale di caffeina: circa 30-40 mg a bicchierino, contro la media di 50-60 mg di un espresso o di un caffé preparato con la moka.

«Alcaloide dall’azione eccitante sul sistema nervoso centrale, la caffeina è controindicata a chi soffre di ipertensione arteriosa, è nervoso o fatica ad addormentarsi, specie se assunta dopo le ore 18», avverte il dottor Massimo Pattini.

«Come il caffè, la vellutata crema marrone può invece essere utile per tenersi svegli se si affronta un lungo viaggio in auto, ma senza esagerare».


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Articolo pubblicato sul n.36 di Starbene in edicola dal 22/08/2017

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