di Daniela Bavestrello
Articolo pubblicato sul n. 49 di Starbene in edicola dal 24/11/2015
di Daniela Bavestrello
Mai, come in questo periodo, si moltiplicano i consigli dietetici e i programmi per tenere a bada i chili di troppo. E se invece provassimo a cambiare punto di vista? A modificare il nostro modo di vivere il Natale, anziché affannarci a correre ai ripari dopo queste settimane in cui ci sentiamo obbligate a mangiare in modo sregolato?
Cominciamo, allora, a distinguere tra festa e festa: c’è quella personale, privata, quasi intima; quella familiare o allargata a pochi amici; e poi quella pubblica, in cui dobbiamo (o vogliamo) comparire perché fa parte dell’immagine sociale che desideriamo dare di noi, dei legami che ci teniamo a consolidare, dei rapporti che ci interessa stringere. Tutti momenti che richiedono comportamenti differenti per sopravvivere all’overdose di cene e buffet. Ed evitare di mettere KO la nostra linea e la nostra salute.
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Da sola per negozi
La “voglia” di festa privata è legata a un sentimento individuale. In questi giorni tutti sono felici (o fingono di esserlo), e anche noi cerchiamo quell’emozione gioiosa che mentalmente associamo al Natale. La prima cosa da fare è riflettere sul significato più intimo di questo desiderio: calore, affetto, gioia sono emozioni che non hanno nulla a che fare con il cibo, ma con uno stato d’animo in cui la sensazione di pienezza viene dal cuore e non dalla pancia.
Capire questa differenza vuol dire imparare a riconoscere che gli sgarri alimentari sono un tentativo di sentirci amati, di consolarci per qualcosa che forse ci manca o di farci compagnia mentre girovaghiamo alla ricerca dei regali. Proviamo, invece, a ripescare i ricordi reali, l’immagine affettuosa delle persone alle quali vogliamo bene. E se non troviamo nessuno a cui pensare, non dimentichiamo che ci siamo noi, da amare e di cui prenderci cura. Non con una sosta in pasticceria, ma con una seduta in palestra, un massaggio rilassante o qualcosa di altrettanto piacevole, che nutra davvero il nostro corpo e il nostro spirito.
A tavola con tutti i parenti
Diverso è il discorso per i pranzi di famiglia, quelli affollati da cugini e zii che per una volta all’anno si incontrano. Rifiutare le pietanze preparate con tanta fatica e amore, rinunciare al profumo e al sapore dei nostri ricordi più lontani, potrebbe essere davvero difficile. Cerchiamo allora di goderci quella specifica giornata in modo rilassante e liberatorio. Sarà un’utile scorta per tutto il prossimo anno.
Naturalmente possiamo ricorrere a qualche trucco, come quello di evitare i cibi non cucinati direttamente. Inutile appesantirsi con grissini, panettoni o bevande che, oltre a fornire tante calorie, non hanno il “sapore di casa”. Per smaltire il vero pranzo, quello condito di affetti e di ricordi, sarà allora sufficiente fare “vigilia”, proprio quella della tradizione, in cui si mangiava molto poco, e ristabilire l’equilibrio con un pasto leggero e una passeggiata tutti insieme il giorno dopo la festa.
Alle cene ufficiali
Hanno obiettivi di varia natura: raccogliere fondi,condividere idee, rinsaldare o promuovere conoscenze, interessi e legami sociali. Per riuscire a resistere alle tentazioni una strada è quella di ricordarsi perché ci si trova lì. Anche se si tratta di cene, il loro scopo è spesso diverso da quello del semplice mangiare. A volte addirittura opposto a quello di riempirsi la pancia, come la raccolta di offerte per aiutare chi è in difficoltà, e non ha cibo a sufficienza tutti i giorni.
Un trucco per non abbuffarsi è quello di indossare un abito stretto. Proprio quello in cui siamo riuscite a entrare dopo mesi di fatica tra alimentazione bilanciata e allenamento in palestra. Un modo per sentire sulla pelle che la forma fisica è frutto di un lungo e costante lavoro. E che non è bello uscire da una cena con cerniere e bottoni che tirano.
Mangia quello che ti piace!
>Non sentirti in colpa «La Dieta Libera è un corretto stile alimentare che andrebbe seguito da Capodanno a Natale e non viceversa», puntualizza la dottoressa Lertola. «Durante i 2-3 pasti principali delle feste non importi rinunce, ma non sentirti nemmeno in obbligo di mangiare quello che non ti va».
>Regala vitamine «Invece del solito panettone porta agli amici un bel cesto di verdure e frutta di stagione», suggerisce la nostra esperta. «E se in casa hai troppi dolci (o altri cibi) donali al Banco Alimentare: sarà una piccola rinuncia in nome dello spirito natalizio!».
Articolo pubblicato sul n. 49 di Starbene in edicola dal 24/11/2015
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Cara lettrice/caro lettore, le consiglio di rivolgersi ad un medico specialista in scienza dell'alimentazione o ad un servizio di dietetica di un ospedale della sua zona. In questo modo, dopo un'adeg...
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