Malanni invernali: i benefici degli oli essenziali

Da soli o in aggiunta ai comuni farmaci sono efficaci per combattere virus e batteri tipici di questa stagione. Scopri come sfruttarli al meglio



Una forza della natura. Capaci di apportare grandi benefici al nostro organismo, ma solo se usati a regola d’arte. Sono gli oli essenziali (spesso indicati con la sigla o.e.), ottenuti per distillazione delle piante aromatiche medicinali.

Racchiudono un pool di sostanze volatili e fortemente odorose, come i terpeni e i fenoli, che non vanno mai spalmate direttamente sulla pelle o assunte per bocca così come sono, ma utilizzate per ottenere ricette naturali altamente efficaci.

Estratte dai fiori, dalle foglie, dal fusto, dai frutti e persino dalle radici e dai rizomi (come quelle di iris e di zenzero) possono essere utilizzate da sole, ai primi sintomi di naso chiuso, tosse, otite e mal di gola, o in aggiunta ai comuni farmaci sintomatici per potenziarne l’azione terapeutica.

Due esperti di fitoterapia ti spiegano come sfruttare al meglio, e senza correre rischi, il concentrato di salute nascosto nelle preziose boccettine degli oli essenziali.


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1. MAL DI GOLA: PUNTA SUI GARGARISMI CON TIMO E GERANIO


«Le tonsilliti da colpo di freddo si combattono con due oli dalla comprovata azione antinfiammatoria e antibatterica: il timo bianco e il geranio bourbon, la varietà delle isole di Reunion», spiega Rosa Granzotto, aromaterapista formatasi in Francia.

«Il primo contiene timololo, mentre i fiori e le foglie del secondo agiscono in virtù del geraniolo e del linalolo, due terpeni molto attivi. Versa 3 gocce di olio di timo bianco e 4 di olio essenziale di geranio in un bicchiere d’acqua e usalo 3 volte al giorno per fare dei gargarismi, evitando di ingoiare il mix aromatico per non irritare le mucose orali».

E che fare quando la voce finisce in cantina? La laringotracheite beneficia di 4 gocce di o.e. di salvia sclarea e 4 di olo essenziale di sandalo Mysore miscelate in 30 ml di olio di calendula caldo. «Il primo contiene fitormoni, che leniscono eriducono la tensione alle corde vocali», dice Granzotto.

«La varietà Mysore del sandalo, invece, cela il 90% di sandalolo, potente antinfiammatorio naturale. L’olio così ottenuto va massaggiato tiepido sul collo e in corrispondenza della laringe, finché scompare quell  fastidiosa sensazione di “gola secca” e di sforzo vocale nell’emettere i suoni». 

2. OTITI: CALMA IL DOLORE CON GLI IMPACCHI DI LAVANDA E CAMOMILLA


Chi l’ha provata se la ricorda: l’otite acuta provoca un dolore intenso e pulsante che nei bambini scatena un pianto disperato. Ma anche in questo caso gli oli essenziali possono dare una mano, in attesa di prendere l’appuntamento con l’otorino o il pediatra.

«Per calmare le terribili ondate di fitte, consiglio di scaldare in un pentolino 20 ml di olio di calendula e di aggiungervi, una volta tolto dal fuoco, 4 gocce di olio essenziale di lavanda selvatica e 4 di camomilla romana», suggerisce Rosa Granzotto.

«Si imbeve nel composto caldo, ma mai bollente, un dischetto di cotone e lo si applica a mo’ di impacco dietro l’orecchio dolente, in corrispondenza del padiglione auricolare.

Penetranti e gradevolmente profumati, gli oli essenziali agiscono sul dolore e l’infiammazione, con un’azione calmante molto efficace anche nei bimbi piccoli.

Tutto merito del camazulene e dell’acido angelico (i due attivi della camomilla romana) nonché del linalolo e del limonene sprigionati dal fiore della lavanda che donano un sollievo immediato, in virtù della loro azione antisettica ad ampio spettro».

3 RAFFREDDORE: FAI I SUFFUMIGI CON MENTA ED EUCALIPTO


Si dice che il raffreddore duri sette giorni, anche se oggetto di cure. In realtà puoi abbreviare il suo decorso e, soprattutto, alleviare i sintomi da congestione nasale con pochi ed efficaci oli essenziali. «Ottimi sono i suffumigi con la classica pentola.

Si fanno respirando a bocca aperta i vapori balsamici dell’acqua calda con un asciugamano in testa per evitarne la dispersione», spiega il dottor Marco Valussi, laureato in fitoterapia all’università Middlesex di Londra, attivo a Verona.

«L’importante è versare nell’acqua riscaldata a 80 °C 4-5 gocce in tutto di olio essenziale di menta verde e di eucalipto (in alternativa, puoi usare quello di lavanda). Il mentolo e l’eucaliptolo costituiscono frazioni terpeniche molto attive che

4. TOSSE: SCOGLILA CON L’UNGUENTO A BASE DI PINO E TIMO


Premessa: gli oli essenziali sono poco efficaci per la tosse secca e stizzosa, che “nasce” in gola e che è spesso esacerbata dall’inquinamento atmosferico. L’elisir oleoso si rivela, invece, un toccasana in caso di tosse grassa e catarrale, conseguente a un processo infettivo delle prime vie aree o dei bronchi.

La profumata miscela vincente? «Sipossono fare dei suffumigi, con la testa china sulla pentola di acqua calda, con 4 gocce di olio essenziale di pino o di abete (le due piante si equivalgono) e 1 goccia di quello di timo», suggerisce il dottor Marco Valussi.

«Pino e abete sono due conifere che racchiudono un pool di terpeni di comprovata efficacia, come l’alfa e beta-pinene e il limonene. Il timo, invece, agisce grazie a un fenolo potentissimo: il timololo.

Per questo ne basta 1 sola goccia in 1 litro di acqua calda». L’alternativa per chi non ama fare i suffumigi? Acquista dal farmacista una confezione da 100 ml di unguento-base cui addizionare gli oli essenziali sopra citati.

Spalma l’unguento sul petto o sulla parte alta della schiena, coprendolo con un fazzoletto per non macchiare lenzuola e indumenti. Tieni l’impacco green in posa per tutta la notte. La sua azione mucolitica ti aiuterà a sciogliere il catarro, con un effetto sedativo sulla tosse, che migliora giorno dopo giorno.

5. INFLUENZA: DIFFONDI NELL’ARIA MELALEUCA E MENTA VERDE


Infezione virale più importante del raffreddore, l’influenza porta febbre alta, spossatezza e dolori muscolari  accompagnati spesso da un sintomo respiratorio: tosse, raffreddore o mal di gola. Come combattere in modo naturale questo insieme di fastidiosi sintomi? Con un profumato blend di oli essenziali.

«Per la sindrome influenzale consiglio di utilizzare un diffusore/umidificatore specifico per gli oli aromatici, in modo da disperderli nell’ambiente dove si passano più ore: la camera da letto o il soggiorno», puntualizza il dottor Marco Valussi.

«Bastano 5 gocce in tutto: 2 di olio essenziale di Melaleuca Alternifolia (l’albero del té conosciuto anche come tea tree oil) e 3 di menta verde o di eucalipto.

Originaria del sud-est asiatico, la Melaleuca vanta un’azione antimicrobica ad ampissimo spettro: contro i virus, i funghi e i batteri. In questo modo si alleviano i sintomi tipici dell’influenza e si aiutano a prevenire le sovrainfezioni batteriche, molto frequenti nei bambini e negli anziani».  

LE CAUTELE


Molto potenti, gli oli essenziali possono risultare irritanti e persino tossici, in caso di sovradosaggio. Ecco le avvertenze e le controindicazioni
più importanti.


1 VIETATI IN GRAVIDANZA

L’uso delle essenze durante l’attesa è sconsigliato non solo a titolo precauzionale ma anche perché l’aroma pungente può accentuare le nausee. 


2. NO AI BAMBINI SOTTO I 2 ANNI

Niente oli essenziali per i bambini sotto i 24 mesi. Alcuni, come quello di eucalipto e menta, sono molto forti e non vanno usati prima dei 10 anni.


3. MAI IN GOCCE SULLE ZOLLETTE

Versare qualche goccia di olio essenziale su una zolletta ? Una pratica pericolosa. L’assunzione per via orale deve avvenire con capsule gastroprotette da acquistare in farmacia su consiglio del medico.


4. OFF LIMITS PER GLI ALLERGICI

Chi soffre di asma allergica deve tenersi alla larga dagli oli essenziali: le frazioni triterpeniche possono scatenare o aggravare il broncospasmo. 

PER SAPERE TUTTO SULL'AROMATERAPIA

Alla seconda edizione, Il grande manuale dell’aromaterapia, scritto dal dottor Marco Vanussi, svela i segreti delle piante medicinali. 816 pagine dense di informazioni e consigli pratici.

Un manuale approfondito e aggiornato, utile anche agli “addetti ai lavori” (Edizione Tecniche Nuove, 69,90 €). 

DIFFUSORE: ISTRUZIONI PER L'USO


Esistono diversi modelli di diffusori di oli essenziali. I più gettonati sono quelli a utrasuoni con la ciotola in vetro o ceramica (la plastica si deteriora).

Rispetto a quelli pneumatici, non fanno rumore e consentono di utilizzare poche gocce di prodotto (massimo 5) miscelate all’acqua. L’importante è non tenere il diffusore sempre acceso per non saturare l’aria dei composti aromatici: diventerebbero irritanti.

L’ideale è usarlo un quarto d’ora, spegnerlo per 20- 30 minuti e accenderlo nuovamente per un altro quarto d’ora.

Articolo pubblicato sul n.8 di Starbene in edicola dall'8/02/2017

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