di Valentino Maimone
Avresti mai detto che l’inquinamento casalingo supera quello presente nelle strade? E invece è proprio così, lo ha dimostrato una ricerca dell’Environmental Protection Agency, l’agenzia per la protezione ambientale del governo Usa: nei Paesi occidentali i livelli di sostanze pericolose per la salute presenti fra le mura domestiche sono fino a 5 volte superiori rispetto a quelle che ci sono all’aperto.
«È proprio per questo che da qualche anno è attivo in Italia il primo gruppo di studio nazionale sull’inquinamento indoor, con l’obiettivo di suggerire le regole di comportamento più efficaci per tutelare la salute», spiega la dottoressa Loredana Musmeci, direttore del Dipartimento ambiente e prevenzione primaria dell’Istituto superiore di sanità.
I pericoli si celano un po’ ovunque: nei detergenti per pavimenti e piastrelle, ricchi di ammoniaca, nei mobili in truciolato, che possono contenere solventi tossici, negli abiti appena ritirati dalla lavanderia, che rilasciano composti organici volatili di vario tipo.
«In casa trascorriamo fino al 60% del nostro tempo, ecco perché dovremmo essere particolarmente attenti alla qualità dell’aria domestica», fa notare Musmeci. «Un’esposizione prolungata a sostanze nocive può aumentare il rischio di malattie respiratorie, crisi d’asma e reazioni allergiche come riniti e dermatiti». Come difendersi? Ecco i consigli.
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No alle sigarette e agli acari
Comincia dalle abitudini più elementari: «Non fumare in casa, neanche con le finestre aperte. Cambia spesso i filtri del condizionatore Inoltre, rivesti i letti di coperture anti-acari», elenca Musmeci. Questi, animaletti sono fra le maggiori cause di reazioni allergiche di tipo respiratorio.
Niente mix quando usi i detersivi
Leggi sempre con attenzione le etichette dei detergenti che acquisti: «In particolare quelli che contengono ammoniaca andrebbero usati con molta parsimonia, perché emanano sostanze tossiche», sottolinea Musmeci. Per lo stesso motivo, attenzione anche a non fare mix: «È importante non mischiare fra loro acido muriatico, candeggina e ammoniaca. Inoltre, risciacqua sempre con cura tutte le superfici su cui hai usato detergenti chimici».
Usa la cappa mentre cucini
Uno studio dell’Università Bicocca di Milano ha dimostrato che usare la frittura come metodo di cottura, se
non c’è una cappa filtrante ben funzionante o un adeguato ricambio d’aria, può aumentare di 10 volte l’inquinamento indoor. Se non hai una cappa, tieni sempre aperta una finestra mentre cucini.
Dichiara guerra ai solventi
«Apri spesso le finestre se hai appena comprato mobili nuovi in truciolato o compensato, oppure tappeti: 2-3 giorni di aerazione abbondante servono a far disperdere i solventi», avverte Musmeci.
Hai ritinteggiato una stanza o sei entrata in una casa appena ristrutturata? «Se non hai potuto controllare che le vernici usate fossero a base d’acqua o a basso contenuto di composti organici volatili, fai ventilare l’ambiente finché l’odore non sarà scomparso del tutto». E lascia all’aria per 12-24 ore gli abiti lavati a secco prima di metterli via.
Spolvera solo con panni in microfibra
Per eliminare la polvere usa soltanto panni in microfibra: «Evita i classici spray, che sono quasi sempre a base di formaldeide. Inoltre, ricorda sempre di lasciare aperte le finestre quando pulisci e almeno altri dieci minuti dopo aver finito», illustra l’esperta.
Controlla stufe e camini
Se hai un caminetto o una stufa a pellet, la manutenzione è fondamentale: «La combustione libera benzene e altre sostanze molto pericolose. Fai pulire regolarmente la canna fumaria e controlla spesso l’impianto di aspirazione della stufa», suggerisce Musmeci.
Limita candele e incensi
Saranno anche romantiche, ma candele profumate e bastoncini d’incenso inquinano l’aria domestica: «Possono rilasciare polveri sottili, monossido di carbonio, formaldeide, benzene e altri sostanze tossiche. Senza contare che gli stoppini possono contenere metalli come il piombo», spiega Musmeci. «Se proprio non vuoi privarti di candele e incensi, usali una volta ogni tanto, cambiando aria molto spesso, almeno 10 minuti ogni ora».
Articolo pubblicato sul n.52 di Starbene in edicola dal 15/12/2015