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L’imitatrice Emanuela Aureli: «Da allergie e shock anafilattico mi difendo così»

È allergica a crostacei e nichel, intollerante al lattosio… La celebre comica ci racconta la sua “odissea” contro cibi e piante nemici. Con il sorriso

Foto Ernesto Ruscio/Getty Images



«Un invito a cena? Accetto sempre con piacere, a patto che non mi diano da mangiare crostacei. Sono la mia croce». La comica ternana Emanuela Aureli, 46 anni, famosa per le sue mille imitazioni di vip e inoltre coach di successo in Tale e quale show, questa volta mette spirito graffiante e vis comica nel racconto delle sue allergie alimentari.

«Le ho scoperte una decina di anni fa, per caso, durante una cena a casa di amici. C’erano tutti gli ingredienti per una bella (e golosa) serata in compagnia: allegria, divertimento e buonissimi piatti a base di crostacei. Ovviamente, ho assaggiato un po’ di tutto, senza problemi. Perché, non dovevo? La sorpresa è arrivata la mattina dopo: al risveglio, ero tutta gonfia, una specie di pallone. E come se non bastasse questo a mettermi ko, avevo la gola chiusa da uno spasmo. No, non c’era proprio niente da ridere: non riuscivo né a respirare, né a parlare».


Non mangiavo più niente

Corsa all’ospedale, pronto intervento con cortisone e flebo, ricorda l’artista.

«Ancora mi viene un brivido a pensarci», racconta Emanuela. «Chi si aspettava una reazione di questo genere? Certo, sapevo di non essere proprio a posto: fin da piccola, ho sofferto di allergia asmatica, ma non c’era mai stata l’ombra di situazioni critiche. Dopo quell’episodio, invece, non sono stata più me stessa. Ho eliminato dalla mia tavola gamberi, gamberoni, canocchie, scampi, aragoste e tutto il pesce. Ma tutto ciò non è bastato a rassicurarmi: niente mi faceva stare tranquilla, qualsiasi cosa che ingerivo mi sembrava a rischio di shock anafilattico. In poche parole sono diventata paranoica, talmente “fissata” che tutti mi prendevano in giro. Quando uscivo, le mie amiche mi dicevano: “Emanuela ha paura anche dell’acqua, che acqua è? Purissima, altissima?”. Loro la buttavano sullo scherzo, per me era un problema serio. Dubitando di ogni cibo, anche solo di un pezzettino di pane, togliendo questo e quello, ho perso molti chili. Il problema, però, era soprattutto nella mia testa: non solo ti convinci che tutto possa farti male, entri nel mood dell’ipocondria. Mangi un dolce o una mela e ti senti subito addosso i sintomi dell’allergia. Ma non era così».


La felicità della mia famiglia mi ha immunizzato

Per fortuna, tutto passa e la popolare imitatrice si è abituata lentamente a riscoprire il piacere del cibo.

«Il merito è di mio marito Sergio (Dj Folco, ndr) che ama molto cucinare. Pure a me piace, ma non sono brava quanto lui, un vero chef. È riuscito perfino a farmi riapprezzare il pesce. Solo con i crostacei, di qualsiasi tipo, ho chiuso per sempre», rimarca.

Non è che ora, comunque, Emanuela mangi qualsiasi cosa le capiti a tiro. «Provengo da una cultura contadina, amo i prodotti biologici che vengono dalla terra. Un altro punto fermo della mia alimentazione è quello di iniziare la giornata con una buona colazione in casa. Un vero e proprio rito, un momento di unione e di condivisione: non ci sono solo io, ma ci siamo tutti e tre, io, mio marito e nostro figlio Giulio di 4 anni, un piccolo Attila pieno d’energia. Quella è la vera felicità, che fa bene anche al sistema immunitario. Purtroppo, sono intollerante pure al lattosio e ho dovuto rinunciare a una bella tazza di latte. Quando ne ho voglia, ne metto qualche goccia nel caffè. Ma è un’occasione più unica che rara».


Niente mi ferma più

«Tanto per cambiare, l’elenco delle allergie non finisce qui», continua l’artista. «Ho fatto una serie di controlli, sono insofferente alle graminacee, ai pioppi, ai cipressi, al nichel. Le ho proprio tutte, se mi ricoverano non mi fanno uscire più (e ride, ndr). E la primavera, di certo, non mi è “amica”. Starnutisco, mi lacrimano gli occhi, aumentano la salivazione e la secrezione nasale. Per curarmi, adoro i rimedi naturali. Faccio spesso i fumenti con acqua calda, zenzero, limone e miele, per purificarmi dalle tossine. Fanno bene anche alla pelle. Però, a volte, per aggredire in modo mirato certe situazioni devo ricorrere alla medicina tradizionale: i farmaci sono guerrieri incredibili da questo punto di vista».

Reazioni su reazioni, ma nessuna blocca la creatività di Emanuela. Nelle scorse settimane era impegnata in una tournée teatrale programmata in tutta Italia e all’estero, ora sospesa per l’emergenza sanitaria. «Il titolo Ce la farò anche stRavolta racchiude proprio il mio essere », commenta.

«Mi prendo in giro sia come imitatrice sia come donna, acciacchi e salute compresi. Di certo non mi sento limitata; ho fatto anche serate all’aperto vicino ai pioppi. Una volta mi è capitato di starnutire e avere un prurito al naso mentre ero sul palco. Ho bevuto un po’ d’acqua e ho fatto finta di niente. Come si dice, the show must go on».



I problemi di Emanuela

«Tra le allergie alimentari, quella ai crostacei è fra le più gravi e frequenti, soprattutto nei Paesi mediterranei, e si manifesta il più delle volte con gonfiore», spiega Alessandro Guerra, specialista in scienza dell’alimentazione a Roma e Latina.

«Quella al nichel, metallo presente in molti alimenti e oggetti, è invece meno seria, e coinvolge prevalentemente la pelle (con prurito ed eczemi) e il sistema gastrointestinale. Nel campo delle intolleranze, tra le più comuni c’è quella al lattosio, dovuta a un deficit della lattasi, un enzima deputato alla digestione dello zucchero del latte, appunto il lattosio. Si diagnostica facilmente con il breathtest (test del respiro)».



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Articolo pubblicato sul n. 14 di Starbene in edicola dal 17 marzo 2020


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