Reflusso gastroesofageo: cosa mangiare

Per convivere senza problemi con questo disturbo molto diffuso è importante seguire la dieta giusta, smaltire la pancetta ed evitare i cibi che peggiorano la situazione. Ecco i consigli del nostro esperto



di Isabella Colombo


Ne soffre il 20% per cento degli italiani, è un disturbo cronico e non esiste una cura risolutiva. «Per convivere con il reflusso gastroesofageo sono necessari, oltre ai farmaci, stili di vita corretti», spiega Gioacchino Leandro, presidente dell'Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri e direttore scientifico dell’Irccs Saverio De Bellis di Castellana Grotte di Bari.

«Gli ultimi studi, per esempio, confermano che anche il grasso addominale, premendo sullo stomaco, stimola il reflusso. Mantenersi in forma, quindi, è la prima regola per evitare che il problema si aggravi». Poi, naturalmente bisogna curare l’alimentazione. La dieta ad hoc deve seguire questi avvertimenti.

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I CIBI ACIDI AGGRAVANO IL DOLORE

Il primo consiglio è ovvio: arance, limoni, formaggi fermentati e altri cibi acidi peggiorano la situazione.

«II reflusso, infatti, non è altro che la risalita verso l'esofago del contenuto dello stomaco», spiega il medico. «Questo provoca infiammazione e dolore perché le mucose dell'esofago, al contrario di quelle dello stomaco, non sono adatte a sopportare acidità. I farmaci che chi soffre di reflusso in genere prende a vita, agiscono proprio nello stomaco, per inibire la produzione di acidità, ma se si assumono cibi sbagliati i sintomi possono peggiorare».

LE BEVANDE GASSATE STIMOLANO IL REFLUSSO

Cola, aranciata e altre bevande che contengono anidride carbonica andrebbero consumate con molta cautela. «Gonfiano lo stomaco. Il contenuto finisce, quindi, per premere contro lo sfintere esofageo, cioè l'anello che chiude gli organi digestivi e che, in chi si soffre di reflusso, non funziona bene. La risalita del cibo è così più facile».

I PASTI ABBONDANTI PREMONO SULLO STOMACO

Anche in questo caso c'è un problema di pressione sulla valvola. «I pasti molto abbondanti, quelli che riempiono lo stomaco, premono contro le pareti e quindi anche contro la valvola. Così la risalita del cibo viene stimolata», avverte il dottor Leandro. «Per lo stesso motivo, è meglio mantenere la posizione eretta dopo i pasti. Anche la gravità ha il suo ruolo nella risalita del cibo».

I PIATTI LEGGERI ALLEVIANO IL PROBLEMA

Salse, fritture, grassi, combinazione di proteine di origine diversa: tutto ciò che comporta una digestione elaborata rallenta i movimenti della digestione. «Più tempo ristagna il cibo nello stomaco maggiore è il pericolo di reflusso. Al contrario, i cibi che hanno un transito veloce, come frutta e verdura, diminuiscono il rischio». Occhio, però, a quei vegetali che, invece, proprio per la loro acidità, possono scatenare un attacco di reflusso: cioè agrumi, mirtilli, pomodori e cipolle crude.

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