Menopausa: i cibi per le ossa, unghie fragili, fegato grasso

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di Laura Della PasquaLaura Della Pasqua


1. Quali sono gli alimenti da preferire per proteggere le ossa?


2. Anche le unghie invecchiano. Che cosa posso fare?


3. È vero che in questa fase della vita si è più a rischio di fegato grasso?


1. Quali sono gli alimenti da preferire per proteggere le ossa?

Uno dei disturbi più frequenti della menopausa riguarda le ossa. L’osteoporosi è una malattia estremamente diffusa nelle donne over 50 e negli anziani in generale, caratterizzata da una fisiologica e graduale riduzione della massa minerale ossea. Quando la massa diventa inferiore ai livelli di normalità parliamo di osteopenia, il preludio di una futura osteoporosi. Ci sono diversi integratori per fare fronte al problema della perdita di calcio ma un corretto stile di vita può contribuire a mantenere le ossa sane.

Innanzitutto è importante l’attività fisica. La vita sedentaria e i chili di troppo sono nemici delle ossa. Per prevenire l’osteoporosi e altre patologie delle ossa, come l’artrosi, è importante prestare attenzione all’alimentazione, garantendo un corretto apporto di micronutrienti come calcio, fosforo, vitamina K e vitamina D. Una dieta equilibrata e varia permette di assumere tutti i nutrienti necessari per mantenere il peso costante e garantire la salute. Le ossa traggono benefici da alcuni alimenti. Andiamo a scoprirli.

L’acqua rappresenta una fonte significativa di calcio. Favorirne l’assunzione garantisce un corretto apporto di questo micronutriente, fondamentale per la salute delle ossa e delle articolazioni. È un pregiudizio che la presenza di calcio favorisca la formazione di calcoli renali se la persona non è predisposta. La frutta secca e in particolare le mandorle, non dovrebbero mai mancare durante il giorno. Ricche di calcio e potassio, possono essere un valido spuntino tra i pasti. Il pesce azzurro è un ottimo alleato. Alici, sarde, sgombri, oltre ad essere ricchi di grassi buoni, sono anche ricchi di calcio. Sono un vero e proprio concentrato di vitamina D e altre sostanze benefiche presenti in molti integratori per l’osteoporosi e l’artrite. L’avocado, frutto grasso per eccellenza, è ricco di vitamina K. Siamo abituati a gustarne la polpa ma quello che pochi sanno è che si può consumare anche il nocciolo, facendolo bollire e consumandolo come una tisana o per condire le insalate. Un altro frutto con proprietà benefiche sono i fichi. Se secchi presentano un’alta concentrazione di calcio, potassio e magnesio. Lo zenzero, pianta tropicale della quale consumiamo una parte della radice, è ricco di potassio. È altamente antiossidante e antinfiammatorio e allevia i dolori articolari. L’artrosi si può prevenire o rallentare con i broccoli. Questo vegetale contiene calcio, fosforo, zinco, vitamina A e vitamina K, ideali per la struttura ossea. Tra le verdure benefiche ci sono gli spinaci. Noti per il loro contenuto di ferro, sono anche ricchi di vitamina K e calcio. I latticini sono ricchi di calcio ma anche di grassi saturi, quindi vanno mangiati con moderazione prediligendo quelli magri, come yogurt e ricotta. Infine i semi di semi di sesamo sono pillole naturali di benessere e una preziosa fonte di minerali.

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2. Anche le unghie invecchiano. Che cosa posso fare?

Le mani raccontano la storia di ognuno di noi, dicono come mangiamo, se prendiamo troppo sole, che lavoro svolgiamo, il carattere, se siamo nervosi o sereni. Tant’è che da sempre sono oggetto di interesse da parte dell’estetica. Inoltre rivelano, forse più di altre parti del corpo, l’età. Se viso e collo sono oggetto di particolare attenzione, sin dall’adolescenza, spesso le mani vengono trascurate. Non solo la pelle porta i segni del tempo che passa ma anche le unghie. E queste, come tutto l’organismo, subiscono una mutazione con la menopausa. Le unghie sane, sono trasparenti e lucide, con margine libero elastico e resistente, e superficie liscia. Dopo i 40-50 anni la superficie tende a diventare più irregolare, con comparse di creste longitudinali. La fragilità ungueale è frequente, soprattutto nelle donne dopo la menopausa. Nonostante sia benigna, crea problemi sia estetici (perché le unghie si sfaldano, e lo smalto dura molto poco), sia funzionali (perché i frammenti spezzati del margine libero si impigliano nei tessuti ostacolando le normali attività manuali).

Con la menopausa i livelli di colesterolo delle unghie si riducono, e con essi la capacità di trattenere acqua. Diventano fragili, secche e disidratate. Spesso tale secchezza si associa a quella della pelle delle mani, a indicare una disidratazione diffusa. Anche il semplice lavaggio delle mani con sapone asporta i grassi e l’acqua dalla superficie delle pelle e dalle unghie. Una buona norma infatti e quella di applicare una crema idratante ogni qualvolta che si lavano le mani. È bene evitare di entrare in contatto con detergenti aggressivi come quelli usati per la pulizie casalinghe, e usare quindi i guanti di gomma. Anche la cosmesi va calibrata con attenzione. L’uso frequente di smalto semipermanente può causare anche forme più importanti di fragilità, con unghie completamente friabili e biancastre.

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3. È vero che in questa fase della vita si è più a rischio di fegato grasso?

Le donne in menopausa hanno una predisposizione maggiore degli uomini a contrarre la steatosi epatica, ossia la variante più aggressiva del fegato grasso. I ricercatori del Policlinico e dell’Università statale di Milano sono riusciti a tratteggiare una sorta di identikit di questa variante, studiandone l’interazione in relazione al sesso e scoprendo i processi molecolari che sono alla sua base. Causata da un accumulo di grassi in eccesso nel fegato che innesca uno stato di infiammazione cronica, la steatosi epatica rappresenta la principale malattia del fegato nel mondo e colpisce in misura maggiore le donne con un’incidenza che si mostra in crescita. Sono diversi i fattori che provocano l’insorgenza della patologia: gli stili di vita, i regimi alimentari scorretti, alcune patologie quali diabete e obesità, la predisposizione ereditaria, l’aumento di colesterolo e trigliceridi, l’ipertensione arteriosa e il sovrappeso. Con le modificazioni ormonali e metaboliche legate alla menopausa, il rischio di steatosi epatica aumenta, a causa di un accumulo nelle gocce lipidiche delle cellule del fegato, portando a infiammazione e formazione di tessuto cicatriziale (fibrosi epatica). È una patologia silenziosa e può condurre a cirrosi e tumori del fegato.

È importante uno stile di vita sano, basato sulla dieta mediterranea e l’attività fisica regolare.

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