Anemia: un disturbo al femminile

Ci sono alcuni segnali che inducono a sospettare la condizione ancor prima degli esiti di laboratorio



L’anemia è il disturbo causato dalla carenza di globuli rossi e dai bassi livelli circolanti di emoglobina, ovvero la proteina contenuta nei globuli rossi che assicura il trasporto di ossigeno ai tessuti e colora di rosso le cellule del sangue.

Ecco perché le persone anemiche sono caratteristicamente pallide: i tessuti degli organi interni risentono di questa mancanza così come la cute, organo ben visibile all’occhio umano, che reagisce schiarendosi.


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Il pallore non è l’unico sintomo che contraddistingue l’anemia, possono esserci tanti altri segnali tutti sostanzialmente riconducibili alla poca ossigenazione tissutale, come stanchezza, spossatezza, difficoltà nella concentrazione, affanno, tachicardia (ovvero una frequenza dei battiti cardiaci oltre le 90 pulsazioni al minuto), inappetenza, senso di stordimento e gengive sanguinanti.

Può capitare, nei casi più lievi, che l’anemia sia del tutto asintomatica e che i sintomi compaiano quando l’anemia diventi più importante.

Può succedere, soprattutto quando l’anemia si accompagna a carenza di ferro, di avere voglia di mangiare cibi non commestibili come il ghiaccio, ma anche la carta ed il gesso, e nonostante la buona volontà, di non riuscire a controllare questo istinto: perché questo succeda però non è ancora noto.

L’anemia è una condizione comune che può riconoscere svariate cause come le emorragie. Ecco perché le giovani donne adulte, soprattutto quelle con flussi mestruali piuttosto abbondanti, presentano spesso il disturbo.

Un’altra causa di anemia può dipendere da un’eccessiva distruzione dei globuli rossi, in questo caso si parla di anemie emolitiche. Vi sono infine anche dei farmaci che possono alterare la normale produzione di globuli rossi.

Le anemie possono anche essere dovute a carenze alimentari che si instaurano più facilmente nei periodi della vita caratterizzati da un veloce accrescimento, come può succedere durante la fase di sviluppo dei bambini che diventano adolescenti, in gravidanza o in allattamento, quando cioè è più facile sviluppare una carenza di ferro, acido folico, vitamina B12.

Tali carenze possono verificarsi anche in presenza di malattie croniche invalidanti, problemi genetici o disfunzioni tiroidee.

«L’anemia modesta ma cronica è frequente nelle donne giovani, nulla di gravissimo ma causa di malesseri come stanchezza, irritabilità e un po’ di depressione – spiega il dottor Giorgio Serino, Responsabile Pronto Soccorso del Policlinico San Donato – Attenzione quindi alle diete non controllate, alle rigorose diete vegane e alle mestruazioni abbondanti. Il ferro è fondamentale non solo per il nostro sangue ma anche per la corretta crescita dei capelli e delle unghie, nonché per il buon funzionamento dei muscoli e delle mucose. Annualmente quindi un controllo dell’emocromo, della sideremia e della ferritina, non è certo sbagliato».

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