È vero che una bambina è guarita dal tumore per miracolo?

Roxli Doss, una ragazzina di 11 anni è guarita da un cancro molto aggressivo e sul web si parla di miracolo. In realtà ha risposto molto bene alle cure mediche. Leggi qui



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di 
Gianluca Liva, dell’associazione Factcheckers


Roxli Doss è una ragazzina undicenne di Hays Country - una località a sud di Austin, in Texas – la cui particolare storia è stata diventata famosa anche in Italia.

A fine giugno 2018, infatti, i medici hanno diagnosticato a Roxli un glioma pontino intrinseco diffuso (DIPG - diffuse intrinsic pontine glioma): un tumore pediatrico molto aggressivo che insorge nel tronco encefalico, l'area in cui il cervello si collega al midollo spinale e che controlla innumerevoli funzioni vitali. Meno dell’1% dei pazienti con una diagnosi di DIPG sopravvive ai cinque anni.

A partire dall’inizio di dicembre gli articoli che narravano la straordinaria e inaspettata guarigione di Roxli hanno iniziato a diffondersi nel nostro paese, con un picco di popolarità tra il 17 e il 19 del mese. In gran parte delle notizie si legge che sarebbe avvenuto un miracolo del tutto inspiegabile; un’azione intangibile che ha fatto sì che il tumore che affliggeva la ragazzina americana scomparisse senza lasciare traccia. La vicenda, semplicisticamente a lieto fine, viene presentata come una favola di Natale ma la realtà è molto più complessa.

Oggi Roxli Doss sta meglio. Subito dopo la diagnosi, l’undicenne statunitense si è sottoposta a un ciclo di sei settimane di radioterapia, uno dei pochi rimedi che vengono adoperati per prolungare l’aspettativa di vita dei pazienti con DIPG. Al termine della terapia, molto faticosa, la bambina è stata monitorata per un altro mese fino a quando, a settembre, i medici del Dell Children’s Medical Center di Austin hanno osservato che la massa tumorale era praticamente scomparsa.

«È straordinariamente raro osservare una guarigione quasi completa da questa malattia», ha dichiarato all’Huffington Post la dottoressa Virginia Harrod, co-direttrice del dipartimento di neuro-oncologia pediatrica dell’ospedale, che ha aggiunto come un evento del genere sia «inusuale e atipico e qualcosa di cui tutti noi siamo molto felici». Non si tratta quindi di un miracolo, ma di una risposta a un trattamento che non è comune ma che è stata osservata anche da altri medici in altre circostanze.

Secondo i medici del Dell Children’s Medical Center il risultato potrebbe essere spiegato dalla particolarità dei tessuti tumorali che stavano crescendo nel cervello di Roxli ma sarà impossibile averne la certezza. Quell’area del corpo umano è molto difficile da sottoporre a biopsie, per poi analizzare e capire nel profondo un eventuale tumore.

La famiglia di Roxli ha, inoltre, preferito rinunciare a eseguire una biopsia, per evitare che la bambina corresse altri rischi legati alla salute. I genitori – cattolici praticanti al punto da ricoverare la figlia in un ospedale, il Dell, parte di Ascension, un network di servizi per la salute di chiara ispirazione religiosa – hanno dichiarato che, a loro detta, un risultato così positivo poteva essere spiegato solo con un miracolo.

Al momento Roxli può sorridere. La prima battaglia contro il cancro è vinta e non si è trattato di un miracolo inspiegabile ma di una particolare efficacia del trattamento medico a cui è stata sottoposta. Roxli, nei prossimi mesi, dovrà continuare a essere monitorata e a curata.


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