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Tre appuntamenti online per la crescita di bambini e ragazzi

La Fondazione Benedetta d’Intino ha organizzato una serie di appuntamenti ad hoc, dal 28 gennaio al primo febbraio, rivolti a genitori ed educatori, per sostenere bambini e ragazzi nelle varie fasi della crescita, fornendo gli attrezzi giusti a governare stress, ansia ed emotività

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Dalla parte dei più piccoli, per accompagnarli nel loro percorso di crescita nel modo più comprensivo e armonioso possibile. Il ciclo di tre incontri online “Parliamone insieme-Sentire il corpo, vivere le emozioni”, promosso dalla Fondazione Benedetta D’Intino, (clicca sulla sezione news del sito per iscriverti) si muove su questa falsariga: fornire agli adulti (genitori ma anche educatori, insegnanti pediatri) che si prendono cura dei bambini strumenti aggiornati di osservazione, ascolto e supporto in “una società in continua trasformazione, che ha allontanato, se non separato, il corpo dalla psiche ed è dominata dalla fretta, dalla competizione, dallansia, una serie di condizionamenti alla base della grande diffusione del disagio infantile e adolescenziale contemporaneo”, spiega la psicoterapeuta e psicoanalista Sara Micotti, PhD e direttrice scientifica del servizio psicoterapia della Fondazione Benedetta D’Intino.

«Questi appuntamenti puntano a un obiettivo: aiutare i piccoli a sviluppare una cassetta degli attrezzi appropriata per governare la vita emotiva, per evitare la confusione, lo smarrimento e il panico. È il file rouge che lega il progetto. Lo abbiamo suddiviso per temi: ogni fascia d’età richiede modalità di stimolazione diverse che, alla fine, sono sincroniche. Noi esseri umani, infatti, abbiamo un primissimo livello di funzionamento (percezione delle emozioni) che continua a essere attivo per tutta la vita, a cui si affiancano progressivamente gli altri stadi più evoluti (gestione delle emozioni attraverso il pensiero e il linguaggio)».

Il primo appuntamento su piattaforma Zoom (ciascuna costa 15 euro) sarà il 28 gennaio e sarà dedicato all’importanza di leggere un libro anche ai neonati. «A 4-5 mesi, il bambino è supercurioso e vuole scoprire il mondo e la relazione con gli altri», prosegue la dottoressa Micotti. «Ma non può parlare e, quindi, può esprimere ciò che prova attraverso il corpo (“ho paura”, “voglio stare accanto alla mamma”, “sono contento” ecc). Ecco, fargli vedere le illustrazioni di un libro adatto alla sua età, raccontargli con voce suadente ed espressiva le gesta di quel pesciolino o gattino gli permette di creare un momento di incontro, intimità con le sue sensazioni e dare loro una forma, un ordine, un significato. Il bambino piccolissimo, infatti, non ha bisogno di silenzio, ma di parole per strutturare il suo mondo emotivo. È molto importante, ci suggeriscono le neuroscienze affettive, stimolare le connessioni tra la corteccia prefrontrale, dove avviene il riesame razionale delle emozioni, con le strutture sottocorticali, dove vengono percepite le emozioni primarie, in modo da imparare nel tempo la gestione gli impulsi, il senso di programmazione e attesa della soddisfazione emotiva, la regolazione volontaria delle emozioni».

Nel secondo appuntamento, il 18 febbraio, dal titolo “Incontri con gli animali in età evolutiva. Esperienze di vita e gioco delle proiezioni” verrà toccato il tema dell’incontro dei bambini e ragazzi con gli animali, sia nel mondo conscio che in quello inconscio: ossia, come fin da piccoli stare accanto a cani o gatti, prendersi cura di loro o creare storie con personaggi animali, o ascoltare fiabe è uno strumento efficace che aiuta a conoscere gli istinti e può impedire agli impulsi di prendere il soppravento. «In questa sede si parlerà anche dell’importanza della pet therapy e degli strumenti per prevenire e curare il bullismo. Il contatto con le parti istintuali crea una soggettività più matura, promuove la ricerca dellaltro, la formazione dei legami di gruppo, la collaborazione, il senso di responsabilità sociale, e non quel clima di sopraffazione l’uno con l’altro e costante competizione sempre più dilaganti nel mondo giovanile», spiega l'esperta.

La triade di incontri si chiude l’1 aprile con “Incontrare i bambini e i ragazzi nel loro mondo: lascolto psicologico a scuola”: l’attenzione si sposta sull’ambiente, sull’importanza di osservare i ragazzi all’interno della loro realtà. In aula, passano molte ore della loro giornata, ed è proprio “cogliendo” quello che avviene lì (difficoltà didattiche comprese) che possiamo capire tanto dello stato di salute mentale dei nostri figli.


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