Ipofisi

Piccola ghiandola endocrina (secernente ormoni), detta anche ghiandola pituitaria, connessa alla parte posteriore del cervello. Descrizione L’ipofisi anteriore è posta sotto l’ipotalamo, al quale è collegata mediante un piccolo peduncolo, detto infundibolo dell’ipotalamo. È contenuta nella sella turcica (piccola cavità centrale dell’osso sfenoide). Sopra e davanti all’ipofisi si trova il chiasma ottico, che contiene fibre […]



Piccola ghiandola endocrina (secernente ormoni), detta anche ghiandola pituitaria, connessa alla parte posteriore del cervello.


Descrizione

L’ipofisi anteriore è posta sotto l’ipotalamo, al quale è collegata mediante un piccolo peduncolo, detto infundibolo dell’ipotalamo. È contenuta nella sella turcica (piccola cavità centrale dell’osso sfenoide). Sopra e davanti all’ipofisi si trova il chiasma ottico, che contiene fibre nervose provenienti da entrambe le retine.

La struttura interna dell’ipofisi è articolata in due porzioni separate, che funzionano indipendentemente l’una dall’altra, l’ipofisi anteriore e l’ipofisi posteriore.


Funzione

L’ipofisi anteriore produce cinque ormoni, detti stimoline: la tireotropina (TSH), la corticotropina (ACTH), le gonadotropine (FSH e LH) e la somatotropina (STH, responsabile della crescita nel bambino).

Queste secrezioni sono a loro volta controllate dagli ormoni ipotalamici. L’ipofisi anteriore secerne anche la prolattina, responsabile della lattazione nella donna.

L’ipofisi posteriore funge da luogo di raccolta provvisorio di due ormoni ipotalamici, l’ormone antidiuretico o ADH (che impedisce l’eliminazione dell’acqua da parte dei reni quando il suo quantitativo nell’organismo è insufficiente) e l’ossitocina (che stimola le contrazioni uterine durante il parto).


Esami

Per studiare l’ipofisi ci si avvale dei dosaggi ematici di ormoni e delle indagini radiologiche (TC, risonanza magnetica). Una radiografia cranica può mettere in evidenza un ingrandimento della sella turcica, indicativo di tumore.


Patologie

L’ipofisi può essere sede di tumori, in genere benigni (adenoma, craniofaringioma).

Un tumore ipofisario può secernere quantità eccessive di ormoni (iperprolattinemia con fuoriuscita di latte dalle ghiandole mammarie, acromegalia dovuta alla somatotropina con ipertrofia degli organi). Per contro, un tumore non secernente (adenoma cromofobo) può provocare una diminuzione delle normali secrezioni della ghiandola (ipopituitarismo) o un’insufficienza dell’ipofisi anteriore, causa di ritardo della crescita e di deficit degli ormoni sessuali.

Quando è sede di una neoplasia, l’ipofisi può comprimere il chiasma ottico e provocare emianopsia bitemporale: il soggetto perde il campo visivo laterale, come se indossasse dei paraocchi.

Il trattamento dei tumori ipofisari consiste nell’ipofisectomia (ablazione dell’ipofisi), per via transcranica o transnasale, e nella radioterapia.