di Nicola Pistoia
Tamarillo, rambutan, pitaya, mammea americana. Li conosci? Sono tutti frutti esotici, ricchissimi di proprietà davvero speciali. Vai avanti a leggere per scoprirli. Ci racconta tutto Giovanna Pitotti, biologa nutrizionista di Roma.
3 marzo 2016
TAMARILLO
Arriva dall’Ecuador ed è anche chiamato “pomodoro d’albero”. Ha forma ovale, polpa soda e un cuore morbidissimo. È di colore rosso scarlatto o giallo oro. Contiene molto betacarotene, un precursore della vitamina A, indispensabile per tante funzioni dell’organismo, tra cui la vista, e potassio, minerale importante per regolare l’equilibrio idrosalino.
Come si consuma: si taglia a metà e si preleva la polpa con un cucchiaino. In alternativa puoi metterlo in acqua bollente per pochi minuti, quindi togli la buccia e passa al mixer la polpa. Aggiungi un po’ di acqua e zucchero e gusta.
RAMBUTAN
Proviene dalla Tailandia e dalla Malesia. Ha un quantitativo elevato di vitamina C, importante per la produzione di collagene, una proteina fondamentale per la salute della pelle e la rigenerazione delle ferite. Contiene anche acido gallico un composto fenolico dal potere antiossidante.
Come si consuma: usalo per dolcificare il tè. Basta strizzare la polpa e aggiungere il succo alla bevanda. Ottimo se la servi ben fredda.
PITAYA
Cresce in America centrale e in Asia. Chiamata anche “dragon fruit”, puoi trovarla sia gialla sia rossa. Il colore dipende dalla quantità di betaxantine (nel frutto giallo) e di betacianine (nel frutto rosso), due pigmenti dal potere antiossidante, antinfiammatorio e antimicrobico. La pitaya, poi, influisce positivamente sul benessere intestinale grazie alla sua capacità di modulare la flora batterica.
Come si consuma: provala alla griglia. Basta tagliarla a cubetti e infilarli su uno spiedino alternati a tocchetti di ananas e kiwi. Due minuti sulla griglia e una spolverata di zucchero a velo ed è pronto.
MAMMEA AMERICANA
Originaria del Sud america, proviene da un albero sempreverde, molto bello e grande, somigliante alla magnolia, con fiori bianchi e profumati e foglie lucide. Il sapore? Quello dell’albicocca. È ricca di antiossidanti, regolarizza l’intestino e aiuta contro l’acidità di stomaco.
Come si consuma: sbuccia il frutto, riduci la polpa a cubetti e uniscili alle macedonie di frutta. È buona anche con il vino. Occhio, perché il succo lascia macchie indelebili.
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