Sterilizzazione femminile
Operazione che rende la donna incapace di procreare.
Indicazioni
La sterilizzazione femminile è praticabile in caso di controindicazione assoluta alla pillola anticoncezionale e alla spirale, nella donna soggetta a malattie cardiovascolari o a rischio di infezioni gravi. In molti Paesi la procedura è vietata in assenza di indicazione medica, in quanto considerata una forma di mutilazione volontaria.
Tecnica
La sterilizzazione femminile si effettua interrompendo la continuità delle tube uterine e quindi impedendo l’incontro dell’ovulo con gli spermatozoi, senza modificare gli equilibri ormonali. Spesso l’intervento viene eseguito in videoendoscopia, praticando una piccola incisione nell’addome attraverso la quale si introducono gli strumenti ottici e chirurgici. Sulle tube vengono posizionati anelli o clip. Si tratta di un intervento generalmente irreversibile: per restituire alla paziente la fecondità si può ricorrere a un complesso intervento chirurgico (ablazione della zona operata e reimpianto delle due estremità di ciascuna tuba), non sempre coronato da successo. Attualmente sono in fase di studio procedure meno drastiche, come l’introduzione nella tuba, in isteroscopia, di un materiale ostruente, il quale può essere tolto in caso di ripensamento. Per contro, la sterilità è definitiva dopo una salpingectomia bilaterale (ablazione delle tube uterine).
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