Soffocamento da cibo
Accade piuttosto di frequente quando si mangia, in particolare se contemporaneamente si parla, si ride o si gioca, che frammenti di cibo, più o meno grandi, imbocchino la laringe anziché l’esofago e si introducano pertanto nella via aerea.
La glottide, ossia la “porta” della laringe, è una membrana fibrocartilaginea che si trova in posizione verticale sopra il piano glottico e si occupa di mantenere libera la via aerea durante la normale respirazione e la fonazione. Con l’atto della deglutizione la laringe si sposta verso l’alto e l’epiglottide assume una posizione orizzontale chiudendone l’ingresso, in modo da determinare una via obbligata per il cibo verso l’esofago. È chiaro che se si parla, si ride o si inspira profondamente quando si ha del cibo o altro in bocca (giochi di piccole dimensioni nel caso dei bambini, protesi dentarie o altri oggetti) e si è iniziato il complesso processo della deglutizione, c’è la possibilità di inalare corpi estranei.
È intuitivo che i soggetti più a rischio di soffocamento da corpo estraneo, oltre ai commensali “scomposti”, siano i bambini, gli anziani (i più comuni portatori di protesi dentarie) e le persone con problematiche psichiche o mentali tali da portarli più facilmente a introdurre oggetti in bocca senza averne motivo. Un corpo estraneo che raggiunge l’imbocco della laringe (aditus ad laringem) evoca immediatamente la tosse, che nella maggior parte dei casi è sufficiente a espellere l’oggetto e a risolvere l’incidente.
Cerca in Medicina A-Z