Rottura della retina
Formazione di una lacerazione nella retina (membrana nervosa sensibile alla luce che riveste il fondo dell’occhio), spesso nella sua zona periferica.
Cause
La rottura insorge nelle zone in cui la retina è più fragile e si osserva più spesso nei soggetti con forte miopia, la cui retina può essere più sottile del normale. Talvolta è la conseguenza di un trauma oculare.
Sintomi e segni
L’insorgenza della rottura spesso resta asintomatica, ma talvolta il soggetto colpito percepisce lampi bluastri, soprattutto di notte. La percezione di una pioggia di punti neri davanti all’occhio può segnalare fuoriuscita di sangue dalla rottura o emorragia all’interno del corpo vitreo. La complicanza principale è il distacco della retina, dovuto al passaggio dell’umore vitreo sotto questo organo, segnalato dalla presenza di un’ombra nera su parte del campo visivo.
Trattamento
Consiste in genere nella fotocoagulazione con laser ad argon, praticata in sede ambulatoriale, con cui si procurano piccole bruciature tutt’intorno alla lacerazione al fine di fissarla, pur senza farla sparire. La reazione infiammatoria che ne consegue fa aderire la retina all’epitelio pigmentoso sottostante, impedendone il distacco. La cicatrice si consolida solo dopo un periodo variabile da 3 settimane a 1 mese. Se la lacerazione si è già sollevata per infiltrazione dell’umore vitreo, talvolta si fa ricorso alla crioterapia (applicazione del freddo attraverso la sclera), in anestesia locale o generale. Questo trattamento richiede una permanenza in ospedale di 24-48 ore. Il paziente deve limitarsi a un’attività molto moderata sino alla completa cicatrizzazione.
Il soggetto trattato per rottura della retina è sottoposto a controlli regolari negli anni successivi, perché sono possibili recidive.
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