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Rhamnus frangula

Comunemente nota come frangula, è una pianta appartenente alla famiglia della Rhamnaceae. La droga è costituita dalla corteccia essiccata per 1 anno. Durante il processo di essiccamento gli antroni si trasformano per ossidazione nel corrispondente glucoside antrachinone (antrachinoni glucofrangulina A e B, frangulina A e B). I costituenti attivi sono rappresentati per circa il 6% da antrachinoni glicosilati.

Ad azione simile a quella della Rhamnus purshiana, la frangula è indicata per il trattamento della stipsi occasionale. Gli effetti lassativi della droga sono dovuti principalmente ai glicosidi antrachinoni, che non vengono assorbiti nel tratto alto dell’intestino, ma sono idrolisati nel colon dalla flora batterica e trasformati in metabolici attivi, che stimolano la motilità del colon aumentando la propulsione delle feci e accelerandone il transito. Comporta anche un aumento della permeabilità della mucosa del colon e della quantità di acqua nell’intestino.

Il ricorso alla droga, come per altre simili, è indicato solo nel caso i problemi non si risolvano modificando le abitudini alimentari o assumendo droghe vegetali ricche di mucillagini: un uso cronico può infatti tradursi in un aggravamento della stipsi, nella possibile dipendenza e nella necessità di ricorrere a dosaggi sempre più elevati, con il rischio di squilibri idroelettrolitici o disfunzioni (atonia) del colon. L’accelerazione del transito intestinale può inoltre comportare il mancato assorbimento di farmaci assunti per via orale.

La frangula non deve essere utilizzata in pazienti con subocclusione o occlusione intestinale, atonia intestinale, disidratazione o stipsi ostinata cronica, malattie infiammatorie intestinali acute o croniche (appendicite, malattia di Crohn, colite ulcerosa, diverticolite), crampi o dolori addominali, nausea e vomito di natura non diagnosticata.

Ne è controindicato l’uso in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini di età inferiore ai 10 anni. Può essere tossica in dosi elevate, e dar luogo a sintomi quali dolori colici e diarrea grave, che comporta un’importante perdita di acqua ed elettroliti.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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