PT (tempo di protrombina) o tempo di Quick
Prova che consiste nel calcolare il tempo necessario perché si formi il coagulo di fibrina quando al plasma citrato del paziente si aggiungono tromboplastina e calcio. Il PT misura i fattori che intervengono nel sistema estrinseco (fattore VII) e nella via comune (fattore V, X e protrombina) della coagulazione, prodotti a livello epatico. È inoltre utile per verificare l’effetto della terapia anticoagulante orale (warfarin, dicumarolici).
Un aumento può essere indicativo di carenza o alterazione congenita dei fattori V, VIII, X e protrombina, e inoltre di epatopatie, deficit di vitamina K, coagulazione intravascolare disseminata, terapia in corso con anticoagulanti orali.
Una diminuzione è indice di malattie autoimmuni (lupus, artrite reumatoide, poliarterite nodosa), paraproteinemie (plasmocitoma, malattia di Waldenström, malattia delle catene pesanti), amiloidosi, malattia di Gaucher, sindrome nefrosica, aumento di antitrombina.
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