Miocardio
Muscolo cardiaco che assicura, contraendosi e rilassandosi, lo svuotamento e il riempimento delle cavità cardiache, e quindi la circolazione del sangue.
Struttura
Il miocardio è costituito da cellule, tra loro connesse, comprendenti una membrana che racchiude sarcoplasma (sostanza fluida presente all’interno delle cellule muscolari), ricco di piccole fibre dette miofibrille (unità contrattili della cellula).
Ogni miofibrilla è costituita da spessi miofilamenti (filamenti delle cellule muscolari) di miosina, connessi da sottili miofilamenti di actina. Al momento della contrazione i miofilamenti scorrono gli uni sugli altri, mentre durante la decontrazione si verifica il fenomeno inverso. Contrazione e decontrazione sono legate ai movimenti del calcio attraverso la membrana delle cellule muscolari.
Fisiologia
La contrattilità e la distensione dipendono dalla pressione nella cavità ventricolare a monte e dalla resistenza vascolare allo scorrimento del sangue a valle, dall’apporto di ossigeno attraverso le arterie coronarie, dall’apporto energetico, dalla frequenza cardiaca e dalla stimolazione del sistema nervoso autonomo. La variazione di uno solo di questi parametri modifica la funzione di pompa del miocardio.
Le fibre muscolari sono più abbondanti nel ventricolo sinistro che in quello destro e più numerose nei ventricoli che negli atri. Al momento della contrazione ventricolare, o sistole, l’accorciamento delle fibre ventricolari riduce il volume della cavità e aumenta la pressione al suo interno, permettendo così l’eiezione dei due terzi del volume di sangue contenuto. Nel rilassamento ventricolare, o diastole, lo stiramento delle fibre aumenta il volume della cavità, che accoglie il sangue proveniente dagli atri.
Patologie
La contrattilità del miocardio diminuisce nelle miocardiopatie (malattie del miocardio), sequele dell’infarto del miocardio, durante o in seguito ad alcune malattie infettive, in alcune malattie sistemiche (anomalie del collagene, una sostanza contenuta nei tessuti), durante l’assunzione di sostanze tossiche come l’alcol o la somministrazione di taluni farmaci. La funzione di distensibilità miocardica è alterata nell’ipertrofia (aumento dello spessore della parete) del ventricolo sinistro, conseguente a ipertensione arteriosa, a una stenosi aortica, a una miocardiopatia, e talvolta anche in caso di cardiopatia ischemica (apporto insufficiente di sangue al cuore). Negli anziani, la degradazione progressiva della funzione di distensibilità del miocardio è fisiologica, se di entità limitata.
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