Lichen scleroatrofico
Malattia cronica della pelle e delle mucose, di origine sconosciuta, principalmente a carico delle zone genitali.
Tipi di lichen scleroatrofico
Lichen scleroatrofico della vulva o craurosi vulvare Colpisce la donna a partire dai 50 anni. Dà luogo a prurito vulvare, bruciori alla minzione e dolori durante il rapporto sessuale, sintomi cui si associa una decolorazione della vulva, che diventa di un bianco perlaceo o avorio.
Lichen scleroatrofico maschile Si traduce in lesioni biancastre che possono interessare il glande, il meato (determinando stenosi uretrale) o il solco balanoprepuziale (posto tra il glande e il prepuzio); in tal caso le lesioni formano anelli che provocano un restringimento patologico e, talvolta, una fimosi.
Lichen scleroatrofico cutaneo Si manifesta con piccole papule di colore bianco perlaceo, isolate o confluenti in placche, a carico di collo, dorso e radice degli arti. Queste lesioni possono associarsi a un lichen scleroatrofico genitale.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi si basa sull’esame al microscopio di un prelievo dalle lesioni, il trattamento sull’applicazione locale di corticosteroidi o di androgeni (ormoni maschili), che è tuttavia controindicata nel bambino e nella donna in gravidanza. Nel lichen scleroatrofico maschile si può prendere in considerazione l’ipotesi di un intervento chirurgico (circoncisione).
Evoluzione
Le lesioni dovute al lichen scleroatrofico in alcuni casi degenerano in tumore maligno. Questa evoluzione è segnalata dalla comparsa di indurimenti e piccole perdite ematiche.
Di conseguenza, è indispensabile una sorveglianza regolare. Nei casi dubbi si procede a una biopsia, seguita, se necessario, dall’ablazione chirurgica delle lesioni.
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