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Lambliasi

Malattia parassitaria provocata dalla presenza nell’intestino tenue di un protozoo flagellato, la Giardia lamblia, e chiamata, per questo, anche giardiasi.


Frequenza

La lambliasi si manifesta in tutto il mondo.


Contaminazione

Il parassita, presente sotto forma di cisti (ossia protetto da un involucro) nel terreno, nell’acqua, negli alimenti o sulle mani sporche, si trasmette in questa forma da un individuo malato a uno sano. La lambliasi si propaga facilmente, per esempio durante i pasti comuni in una famiglia o in un gruppo, tra persone ricoverate in istituti, bambini che frequentano l’asilo e così via. Sotto forma di cisti il parassita resiste più facilmente alle aggressioni esterne (per esempio alla pioggia). Nell’intestino sopravvive in due forme, una cistica e una vegetativa mobile, in grado di secernere un involucro protettivo nel quale poi incistarsi.


Sintomi e segni

La maggior parte dei malati non presenta sintomi particolari. Quando si manifestano, compaiono 1-3 giorni dopo la penetrazione del parassita nell’organismo: il malato soffre allora di scariche diarroiche dall’odore fetido, frequenti e schiumose, accompagnate da produzione di gas intestinale e bruciori di stomaco; si osserva inoltre un dimagrimento, più frequente nei bambini.


Diagnosi

Il parassita, che si riproduce per divisione, riveste la mucosa dell’intestino tenue nella forma vegetativa mobile, ed è presente nell’intestino nella forma cistica. La Giardia lamblia viene eliminata in entrambe le forme con la materia fecale e può quindi essere identificata mediante l’esame microscopico di un campione di feci. In rari casi, se provoca disturbi di una certa entità o se il trattamento si rivela poco efficace, si può praticare una biopsia del digiuno (prelievo di un frammento di tessuto dal tratto intestinale successivo al duodeno), per confermare la diagnosi.


Trattamento

La lambliasi acuta guarisce generalmente senza trattamento, in quanto il parassita viene eliminato con le feci. Farmaci come i nitroimidazoli possono comunque portare alla rapida scomparsa dei sintomi impedendo la propagazione dell’infezione. Tutti coloro che vivono accanto a persone contaminate devono essere sottoposti a trattamento.

È importante verificare l’avvenuta guarigione dopo qualche settimana, eseguendo un nuovo esame parassitologico delle feci.


Prevenzione

È possibile prevenire l’infezione evitando il contatto con acqua o alimenti contaminati e lavandosi scrupolosamente le mani prima dei pasti.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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