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  • Attacco ischemico transitorio (TIA)

Ictus e attacco ischemico transitorio -Attacco ischemico transitorio (TIA)

Ictus e attacco ischemico transitorio Attacco ischemico transitorio (TIA) Ictus (stroke) ischemico Ictus (stroke) emorragico Emorragia subaracnoidea (ESA) Trombosi venosa Diagnosi Terapia Riabilitazione dei pazienti con ictus

Si parla di attacco ischemico transitorio (abbreviato in TIA dalle iniziali del nome inglese della patologia) per riferirsi all’improvvisa comparsa di segni e sintomi riferibili a un deficit cerebrale localizzato: questo deficit va attribuito all’insufficiente apporto di sangue che affluisce in un determinato distretto del cervello e ha durata inferiore a un’ora. La diagnosi viene fatta sulla base dei disturbi presentati dal paziente. L’attacco ischemico transitorio non lascia postumi ma rappresenta un importante campanello d’allarme e costituisce un fattore di rischio per l’insorgenza di un nuovo episodio di TIA, ictus o infarto al miocardio. A seconda della parte di circolo cerebrale colpito si distinguono:

1. TIA carotidei, con possibili disturbi visivi, disturbi di forza (ipostenia) o di sensibilità (parestesie o ipoestesia) a un arto superiore o una metà del corpo (emisoma), il tutto localizzato al lato opposto a quello della carotide (e quindi dell’emisfero cerebrale) interessata;

2. TIA vertebrobasilari, con vertigini, visione doppia (diplopia), disturbi della parola (disartria, afasia), cefalea ecc.

Se si è colpiti da attacco ischemico transitorio è importante consultare il medico: anche se i disturbi scompaiono in breve tempo, infatti, è possibile che altre malattie diano disturbi simili (emicrania, epilessia, ipoglicemia, tumori cerebrali, sclerosi multipla, isteria) e la situazione va quindi esaminata con attenzione.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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