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Eritrocita

Cellula del sangue che trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Gli eritrociti, detti anche emazie o globuli rossi, possono essere considerati come una sorta di sacchetto che trasporta l’emoglobina, pigmento proteico di colore rosso a sua volta addetto al trasporto dell’ossigeno.


Struttura

L’emazia è una cellula tondeggiante lievemente rigonfia ai bordi, del diametro di circa 7 mm. Grazie all’elasticità e malleabilità di cui è dotata può deformarsi per passare attraverso i capillari più sottili (3-4 mm) e poi riprendere la forma iniziale.

La sua membrana è composta da un doppio strato lipidico in cui si inseriscono delle proteine. Su queste ultime si fissano sostanze, in particolare glucosio e galattosio, che determinano il gruppo sanguigno.

Contrariamente a quanto avviene in altre specie, per esempio negli uccelli, nel corpo umano il globulo rosso è privo di nucleo.


Ciclo vitale

Le emazie vengono prodotte dagli eritroblasti, cellule madri del midollo osseo di cui rappresentano la prima tappa di differenziazione. Gli eritroblasti si trasformano in globuli rossi giovani, chiamati reticolociti, che conservano per 48 ore residui filamentosi. Le emazie sopravvivono in media 120 giorni, trascorsi i quali vengono distrutte dai macrofagi del midollo osseo, del fegato e, in misura minore, della milza. Sono composte da elementi chimici semplici, immediatamente utilizzati dalle altre cellule dell’organismo.

Solo l’emoglobina, ricca di ferro, segue un ciclo a sé stante; la sua struttura centrale, l’eme, viene trasformata per azione enzimatica e liberata nel plasma sotto forma di bilirubina, pigmento giallo-bruno che passa poi nella bile e viene eliminato con le feci. Il ferro viene invece rimesso in circolo e riutilizzato.


Patologie

Ogni singolo elemento dell’emazia può subire modificazioni, costituzionali o acquisite: esistono quindi anomalie dei lipidi e delle proteine della sua membrana, dell’emoglobina e degli enzimi. Alcune modificazioni non hanno conseguenze sulla vita del globulo rosso, altre pregiudicano la sua speranza di vita e sono responsabili di anemie emolitiche.

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Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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